Del rendiconto relativo all’erogazione delle somme attribuite alla Diocesi di Acqui dalla CEI (Conferenza Episcopale Italiana) derivanti dall’8 per mille dell’Ire per l’anno 2011, sottoposto alla verifica del Consiglio diocesano per gli affari economici e inviato il 4 maggio 2012 alla Segreteria Generale della C.E.I., Mons. Pier Giorgio Micchiardi ha riferito i dati salienti.
Nel 2011 la diocesi ha erogato 1.064.560 euro suddivisi in due tronconi: per culto e pastorale (503.635 €) e per la carità (560. 925).
Per le esigenze del Culto e della Pastorale queste le cifre assegnate, più rappresentative: 155.248 € per la conservazione e il restauro di edifici di culto, 140.000 per la Curia, 40.000 per le parrocchie in estrema necessità, 80.000 per il seminario diocesano e interdiocesano.
Gli interventi erogati alla carità sono stati di 560.925 euro: 10.000 alle persone bisognose, 5.000 al centro Ascolto della parrocchia di San Francesco in Acqui, 17.260 alla Mensa della Fraternità, 80.000 per interessi di mutui e, soprattutto, 448.665 per pagare le fatture del Ricreatorio di via Nizza ad Acqui.
E il Vescovo commenta con soddisfazione: «Entro l’estate inaugureremo il nuovo Ricreatorio, la ‘Casa della carità’».
Con il Vescovo e il responsabile del progetto don Franco Ottonello, mercoledì 27 giugno, abbiamo visitato quello che già viene definito “Il quartiere polivalente”, un’opera sui 6 milioni di euro, con 26 appartamenti tutti con balconi o terrazze, 26 garage con attacco acqua, 26 capienti posti auto, i tetti degli edifici dotati di pannelli solari e fotovoltaici. La costruzione, distribuita su 4 corpi differenti, concepiti in base all’idea di un quartiere che risponda alle esigenze dei giovani e degli anziani, degli abbienti e meno, senza creare ghetti, è opera dell’impresa Codelfa del gruppo Gavio, con l’arch. Paolo Bandini dello studio 01 Architetti di Genova e il capo cantiere geom. Alfonso Furegato.
Cominciamo la visita da via Cassino, dove, nell’ex cappella costruita da Mons. Disma Marchese a fine Ottocento, al piano terra, si trova l’ingresso della mensa per 70/80 persone e, tramezzata, al piano superiore, la ‘Sala della comunità’, con accesso indipendente e con ascensore.
Sempre su via Cassino, si affaccia un condominio composto da 13 appartamenti, di varia metratura, con doppi servizi, condizionatore, terrazze, finalizzato alle coppie giovani con bambini, a prezzo di affitto calmierato. Nel palazzo ha già preso posto il ‘Centro Ascolto’ con sala aspetto, ufficio, due stanze e servizi.
Sul lato di via Scati sorge il secondo blocco, finalizzato al sostegno al disagio sociale con: cucina a livello industriale, ‘Mensa della fraternità’, il ‘Banco alimentare’, l’‘Armadio della Fraternità’, 4 appartamentini per famiglie in particolare necessità, tre camere con servizi per persone di passaggio, lavanderia, docce e alloggio del custode, oltre che l’ingresso dei furgoni per il deposito della dispensa, della cucina, delle derrate alimentari e dell’abbigliamento.
Su via Nizza, l’entrata principale (dove sorgeva la porta del vecchio ‘Ricre’) dà accesso agli 8 appartamenti, di varie metrature, per coppie anziane che potranno usufruire della copertura per ulteriore spazio di riposo soleggiato.
Significative le affermazioni del vescovo di Lodi Mons. Giuseppe Merisi, presidente della Caritas italiana, che ha preso visione del progetto “Un progetto come questo non esiste in Italia” e quelle dell’architetto Virano per cui “il quartiere è costruito in base alle ultime raccomandazioni segnalate dalle ricerche in campo architettonico.
Gli appartamenti e l’intero quartiere sono alimentati da riscaldamento autonomo e luci a impianto fotovoltaico e pannelli solari.
(a cura di Beppe Brunetto – Ufficio Comunicazioni Sociali della Diocesi di Acqui)