A Bruxelles, una settantina di sindaci e consiglieri di Langhe e Roero sono andati, dal 12 al 14 novembre, ad incontrare il parlamento europeo.
Ben organizzati dall’europarlamentare Alberto Cirio, hanno deciso di conoscere da vicino come funziona il parlamento europeo e quali strade bisogna percorrere per ottenere i non pochi contributi dell’Unione.
Dopo aver incontrato i parlamentari terzisti Giovanni Toti ed Antonio Tajani ed il presidente europeo Martin Schulz, hanno frequentato un seminario da cui sono rimasti convinti che sia possibile chiedere ed ottenere non pochi fondi diretti ed indiretti dalla Ue.
«A Bruxelles gli euro ci sono. Bisogna andare a cercarli – ha rilasciato Alberto Cirio – Nei prossimi cinque anni, dalla Commissione europea, l’Italia attende 40 miliardi di euro». Come prenderli?
«Intensificando i rapporti con Stato e Regione, prestando la massima attenzione ai bandi di finanziamento per Comuni e aziende, rivolgendosi a professionisti qualificati per comprenderli al meglio e redigere i progetti da candidare”, tenendo presente che l’Unione europea premierà in particolare le proposte rivolte a favorire il turismo e l’ecosostenibilità, ricordando che i gemellaggi non sono l’unica opportunità, e che esistono euro per l’agricoltura, la medio-piccola impresa, la ricerca universitària, e che i Comuni devono mettersi insieme».
Un progetto per le nostre zone, magari tutte quelle dell’Unesco, ce l’avrebbe già?
«Il riconoscimento Unesco è un ‘bollino’ che attesta a livello internazionale il valore del territorio. Se vogliamo chiedere contributi Ue, credo sia giusto partire da qui e da quest’area omogenea. Entro fine anno invierò un questionario ai sindaci di Langhe, Roero e Monferrato. Si chiederà quali siano gli interventi necessari per valorizzare, in chiave turistica ed ambientale, i loro Comuni per poi avviare la progettazione. Spero che il piano possa determinarsi entro metà del 2015».
E perché a Bruxelles non vanno anche gli altri sindaci dell’Unesco?
«Il Parlamento europeo offre a tutti gli amministratori l’opportunità di partecipare ad un corso di due giorni. Per conoscere l’Ue e le opportunità legate ai finanziamenti, già da anni, l’offerta è ben recepita da altre numerose nazioni. Negli ultimi sette anni, per le scarse conoscenze, l’Italia ha dovuto restituire ben 11 miliardi.
La visita formativa verrà estesa a tutti gli altri sindaci dell’Unesco e anche del Piemonte».