L’eno-meccanica della Valle Belbo in massa al Simei

Il SIMEI di Milano, salone biennale delle macchine per enologia e imbottigliamento, giunto alla venticinquesima edizione, ha registrato dal 12 al 16 di novembre, la partecipazione in massa del distretto eno-meccanico della Valle Belbo.

Un comparto forte, eterogeneo, tecnologicamente tra i più avanzati del mondo, capace di competere con le grandi multinazionali proprio per la sua eccezionale qualità. Ma, anche, alle prese con una crisi globale che, giocoforza, si ripercuote su un settore che fa da traino all’economia di un’intera area geografica. Capace comunque, in un momento di stagnazione del lavoro, di offrire opportunità occupazionali, valorizzando le conoscenze e le professionalità.

Non è un caso, dunque, che il Governatore del Piemonte Roberto Cota abbia fatto visita, mercoledì scorso, con l’assessore Angela Quaglia, agli stand delle aziende del canellese. Accompagnato dal sindaco Marco Gabusi e dagli amministratori comunali (che hanno donato agli espositori una pergamena realizzata dal grafico Giancarlo Ferraris), Cota ha incontrato i manager delle major del settore, segno di attenzione verso un’eccellenza produttiva che ha saputo imporsi ben oltre gli stretti ambiti geografici piemontesi. E’ la seconda volta, in tre mesi, che il presidente della Regione visita il comparto eno-meccanico cittadino: era successo a settembre, ora al Simei.

«Per noi, e per le aziende, è stato un onore aver accompagnato e ricevuto il presidente Cota – dice il sindaco Gabusi -: la nostra capacità produttiva è internazionalmente riconosciuta, e tutti dobbiamo prenderne atto». La visita del Governatore del Piemonte è stata l’occasione, anche, per rilanciare un progetto che sta a cuore ai canellesi: l’istituzione di un corso di studi superiore biennale con stage in azienda. Come partner il Comune ha già cercato sponda nella Camera di Commercio. Che l’interesse dimostrato da Roberto Cota possa portare a compimento il percorso?

«E’ certa – commenta il sindaco Gabusi – l’opportunità occupazionale del settore: in un momento di forte crisi, i ragazzi che escono dagli istituti professionali specifici hanno già il contratto in tasca in una delle aziende dell’indotto. La nostra richiesta, dunque, non è un vezzo, bensì una reale possibilità in più che vogliamo offrire ai nostri giovani».
Tecnologia che, spesso, fa fatica a mettersi in mostra. Così che tra gli amministratori pubblici locali sta prendendo forma, d’intesa con un gruppo di operatori, la possibilità di creare una sorta di “vetrina del packaging” a Canelli. Come, è ancora presto per dirlo: ma già si stanno muovendo i primi passi, e non è escluso che il progetto veda la luce già nel 2014.