>> Al Teatro Balbo, “Il sosia di lui” racconta la Riccione degli anni ’30-’40

Il sosia di luiVenerdì 1 marzo, nell’ambito della rassegna teatrale 2012/2013 curata da Arte&Tecnica (con la direzione artistica di Mario Nosengo), sarà rappresentato, al Teatro Balbo di Canelli, alle ore 21, “Il sosia di lui” di e con Paolo Cevoli che, dopo il grande successo di Zelig, in questo surreale monologo comico-storico, veste i panni del meccanico Pio Vivadio detto Nullo.

Estate 1934, Riccione: un idrovolante plana sulle acque quiete del mare. Mussolini è arrivato per ricongiungersi con la sua famiglia. Per un problema viene chiamato un meccanico locale, Pio. Data la somiglianza, viene trasformato nel sosia del Duce. Tutto procede per il meglio. Fino alla inevitabile confusione e al fatidico 25 luglio 1943.

Cevoli ha scritto questo testo teatrale per raccontare la sua Riccione degli anni ’30 e ’40. Fra politica, tradimenti, feste da ballo, purghe, fasti e splendori, donne e motori. Daniele Sala ha curato la regia, la scenografia e le luci per fare rivivere in scena la Romagna balneare di quegli anni. Un mondo fatto di speranze, voglia di divertirsi, paure, poesia, emozioni e tante tante pataccate. La collaborazione fra Paolo Cevoli, autore e attore comico, e Daniele Sala, regista teatrale e televisivo, continua dopo il successo de La Penultima Cena, monologo che è stato rappresentato in tutta Italia con oltre 200 repliche.

Un idrovolante trimotore modello Savoia Marchetti 66 plana sulle quiete acque del mare Adriatico. Una folla festante raggiunge il velivolo a nuoto o in moscone. Dopo pochi minuti, dalla cabina di pilotaggio, esce un uomo. Camicia bianca, cappello da marinaio, mascella volitiva. Mussolini Benito. Venuto a Riccione per ricongiungersi con la sua famiglia e trascorrere qualche giorno di riposo nella villa di proprietà. La folla è in delirio. Il meccanico di bordo però ha notato che uno dei motori Fiat A24R ha qualche problema. Viene chiamato il meccanico Pio Vivadio, soprannominato Nullo.  Figlio di enne-enne allevato dalle suorine. Di fede politica anarchica. Di carattere ribelle. Mentre sta lavorando sul motore ingolfato, due bambini, lo scambiano per il loro papà. Sono Romano e Annamaria Mussolini. Figli numero quattro e cinque di Rachele e Benito Mussolini.

Anche un gerarca fascista, membro dell’OVRA, la potentissima polizia segreta, si accorge di questa somiglianza. Arresta il meccanico Vivadio e lo trasforma nel sosia del Duce. Inaugurazioni, ricevimenti, cene di gala costituiscono un impegno pressante per il capo del Governo Fascista. Una controfigura può essere un’ottima opportunità per permettere a Benito Mussolini di assentarsi per qualche ora ed attendere ad impegni privati di varia natura. Tutto procede per il meglio. Fino alla inevitabile confusione fra attore principale e controfigura. E al fatidico 25 luglio 1943.
Seguirà dopoteatro. Prenotazioni: Agenzia Carioca Viaggi – Canelli, via Primo Maggio 1. Tel. 0141.831957.

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