Dopo l’incontro in Regione Piemonte il 4 agosto scorso con gli assessori all’agricoltura Giorgio Ferrero e all’ambiente Alberto Valmaggia richiesto da Valle Belbo Pulita in relazione alle criticità delle acque del rio Tinella, lunedì 14 dicembre si è tenuto il secondo tavolo tecnico nel Municipio di Nizza Monferrato.
Gli incontri e i tavoli tecnici, nell’ambito del contratto di Fiume Belbo, servono a individuare con precisione la tipologia e localizzazione degli scarichi, le soluzioni più consone e appropriate allo scopo di redigere un cronoprogramma di interventi prioritari e individuare le necessità finanziarie per la loro esecuzione.
La prima riunione del Tavolo Tecnico si è tenuta a Neive il 20 novembre scorso ed ha già prodotto un risultato importante, essendo stato individuato un primo intervento urgente tra i Comuni di Neive e Castagnole Lanze che determinerebbe la riduzione di un 20-25% di reflui inquinanti che raggiungono il Tinella. Per la attuazione di tale intervento è già stata avviata una Conferenza di Servizi. La prima riunione si è tenuta a Cuneo a fine novembre e la prossima si terrà verso metà gennaio; Gli interventi dovrebbero essere eseguiti nel 2016, prima della prossima vendemmia, come si augura Valle Belbo Pulita.
Lunedì 14 dicembre si è riunito per la seconda volta il Tavolo Tecnico a Nizza Monferrato dove si sono acquisiti i dati sugli scarichi nei comuni di Trezzo Tinella, Neive e Neviglie. Sulla base di questi dati si potranno identificare i successivi interventi per ridurre l’inquinamento del Tinella. Inoltre si è deciso di organizzare una serie di incontri con le aziende agricole dei comuni di Neviglie, Trezzo Tinella e Neive sulla necessità di migliorare la gestione delle acque reflue, sulle tecniche di trattamento disponibili e sui possibili finanziamenti europei per metterle in pratica.
Valle Belbo Pulita plaude al rinnovato impegno di Regione, Provincie, ATO 4 e ATO 5 e dei gestori TecnoEdil e SISI nell’affrontare un problema per troppo tempo trascurato. Importante è non fermarsi al primo intervento perché la strada per il miglioramento delle qualità del Bacino del Belbo è ancora lunga e la scadenza del 2021 sempre più vicina.