Autunno caldo per l’industria astigiana. Centinaia di posti a rischio. Numerosi i fronti aperti:
Dierre. Ai cancelli prosegue il presidio dei lavoratori: sui contratti di solidarietà non è ancora stato trovato l’accordo. Lo stato di agitazione continua da giovedì 20 ottobre. Se non ci sarà accordo, la mobilitazione dei 700 dipendenti dei 4 stabilimenti di Villanova, continuerà, lunedì in paese.
Vancini. I 15 dipendenti dellaVancini (abbigliamento da lavoro e uniformi) di San Damiano, martedì 25 ottobre, si troveranno ad affrontare le decisioni che scaturiranno dalla richiesta del liquidatore e dei sindacati al Ministero del lavoro per due anni di Cassa integrazione straordinaria per cessata attività.
Gate. Nello stabilimento di corso Alessandria di Asti sono in vigore i contratti di solidarietà che scadranno in agosto, quando potrebbe presentarsi un esubero addirittura di 130 dipendenti. Proprio per questa eventualità, a novembre, partirà il nuovo orario votato nel referendum dal 60% dei lavoratori. Il nuovo orario permetterà l’utilizzo del 20% in più di addetti, offrendo la possibilità di rinviare in estate il ricorso ai contratti di solidarietà.
WayAssauto. La nuova proprietà cinese non ha ancora svelato le proprie intenzioni, mantenendo in ansia 230 addetti, attualmente in cassa integrazione straordinaria che scadrà alla vigilia di Natale.
Arespan (pannelli di legno, compensato, truciolati). Per la storica azienda di Mombercelli non è il lavoro a mancare, ma la liquidità. E così, da qualche mese, i 140 dipendenti dipendenti e le forniture subiscono ritardi. Lunedì scorso i dipendenti, in sciopero, hanno puntato l’indice contro le Banche, Comune (Chiara Castino, sindaco) e Provincia tentano un confronto.