Ad un anno dall’arresto del Dott. Vito Sorgente, la Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Entrate di Asti hanno concluso, in stretta sinergia, le attività ispettive condotte nei confronti dei soggetti che sono stati coinvolti, a vario titolo, in una particolare forma di frode ideata dal noto commercialista astigiano.
L’operazione, avviata nel corso del 2012, aveva permesso di individuare un disegno criminoso fondato su false consulenze rilasciate da soggetti privi delle specifiche competenze tecniche e non iscritti ad alcun ordine professionale.
La frode veniva a concretizzarsi attraverso la sistematica emissione di documenti per operazioni inesistenti che, successivamente, erano utilizzati dalle imprese colluse per abbattere il reddito nelle dichiarazioni fiscali.
I conseguenti accertamenti tributari hanno consentito, complessivamente, di quantificare in oltre 44 milioni di euro i costi indeducibili derivanti dalle consulenze fittizie e in 600 mila euro circa le violazioni all’Iva.
In virtù delle solide contestazioni notificate ai soggetti coinvolti, l’erario, attraverso l’istituto dell’adesione, ha già incassato oltre 10 milioni di euro.
Analogamente, le risultanze probatorie acquisite sugli oltre 100 imprenditori che avevano adottato il sistema di frode hanno permesso di segnalare all’Autorità Giudiziaria 75 soggetti per le ipotesi di reato previste dal D.Lgs. 74/2000 e di adottare il sequestro preventivo, ai fini della confisca per equivalente, per oltre 2 milioni di euro.