Nella Giornata della Memoria 2021. Lettere dal campo di concentramento.

Per non dimenticare le sofferenze dei nostri deportati protagonisti “Degli ultimi testimoni” alcune lettere molto significative. (raccolte da Gianna Menabreaz)

14 luglio 1943

Carissimi Genitori, con questa mia spero di trovarvi bene, al presente posso assicurarvi di me all’ottimo stato di salute.

Spero ormai sarete informati che sono prigioniero. Mi trovo con un mio compagno di Nizza Monferrato, anzi vi prego di andare a trovare la sua famiglia.

Vi prego di andare pure a trovare Maria, e ditele che la penso sempre e le scriverò appena possibile, e non vedo l’ora e il momento per rivederla. Dunque, state tranquilli, non siate in pensiero di me che sto benissimo. Spero di potervi presto inviare l’indirizzo. Tanti saluti ai fratelli, cognati, tutti e oi ricevete i miei più cari saluti e baci a stretti abbracci, vostro aff.mo Figlio Maurizio,

3 febbraio 1944

Carissimi genitori, da alcuni giorni attendo vostre notizie ma fino a questo momento ne sono privo. La mia salute è ottima e così spero di voi tutti. Mi trovo ancora al campo di concentramento in attesa della partenza per il campo di lavoro. Spero che la fornace tiri avanti bene e che non abbiate molte difficoltà con il lavoro; io qui non posso lamentarmi, sono al caldo, ho la mia razione di rancio e tiro avanti. In quanto ai pacchi ciò che mi raccomando è che non dovete metterci dentro nessuno scritto di qualunque specie perché è proibito! Da ora in poi riceverete i moduli regolarmente, cercate con essi di farmi pervenire colli intercalati dall’uno all’altro per avere con essi una consegna di pacchi regolare, non inviateli tutti in una volta. Ciò che vi raccomando se vi è possibile mandate roba da mangiare di molta sostanza, lasciate le robe superflue, soprattutto biscotti fatti in casa, marmellata, carne. Ora vi invio i miei più affettuosi, saluti vi abbraccio. Armando

Guben 26 novembre 1944

Cari genitori ho ricevuto giorni fa due vostri scritti, potete immaginare che piacere ricevere dopo quasi quattro mesi che non sapevo nulla di voi però la mia salute ne auguro altrettanto a voi tutti. Non state a pensare a me che sto forse meglio di voi. Non domandatemi del passato perché lo vorrei dimenticare. Ora lavorando si mangia da vivere e si attende il giorno che non mi pare di poterlo raggiungere mai. Io penso e sogno sempre che voi non siate più con papà. Mi raccomando di andare d’accordo che specie in questi momenti se non cercate di andare d’accordo da voi nessuno vi aiuta. Io posso quasi dire che sto imparando il mestiere di meccanico e di tessitore di stoffe. Tanti saluti a voi, ad amici e amiche, alle sorelle vostro Pierino

Canelli, 3 gennaio 1945

Caro Pierino vedo che hai tanti amici e spero che farete buona compagnia…… (Caro fratello ti chiedo quello che non avrei mai voluto chiederti: perché non sei rientrato in patria con il Battaglione S. Marco che si trova in parte nel nostro paese, forse avresti più presto vederci. Ma forse tu saprai meglio di me quello che sia meglio per te è vero?) Saluti infiniti e bacioni da tua sorella Rosetta”

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