La Compagnia della Guardia di Finanza di Asti ha intrapreso una serie di controlli sul contenuto delle dichiarazioni sostitutive uniche presentate dagli studenti universitari astigiani, frequentatori delle facoltà di Torino o Asti, riguardanti anche la richiesta di contributi e benefici allo studio.
Dopo un’attenta selezione dei dati forniti dall’Ateneo, hanno esaminato l’istanza presentata da un’impiegata sanitaria, abitante nella zona residenziale di Asti, al fine di ottenere una riduzione delle tasse universitarie per la propria figlia, iscritta al primo anno di un corso di laurea a Torino.
La signora aveva indicato, per l’anno 2010, un reddito complessivo di circa 20.000 euro per l’intero nucleo familiare, ottenendo così di pagare solo 313 euro, circa un terzo delle effettive tasse dovute, corrispondenti alla fascia più bassa.
Nella compilazione della domanda, quale retribuzione del marito, manager di un’azienda astigiana, erano state indicate poche centinaia di euro, “dimenticando” l’effettivo stipendio annuo percepito di oltre 52.000 euro.
L’Università, sulla base della situazione economica ricostruita dalle Fiamme Gialle, ha avviato la procedura per il recupero della differenza dell’importo dovuto e l’irrogazione di una maxi sanzione amministrativa, per quasi 5.500 euro.
La Guardia di Finanza ne ha informato anche l’Agenzia delle Entrate per le successive incombenze.