Missione compiuta dal Cis: consegnata un’ambulanza in Costa d’Avorio

Il 23 gennaio scorso, quattro soci del CIS (Cooperazione italiana solidarietà) di Canelli, il presidente dott. Pierluigi Bertola, il dott. Bruno Fantozzi, il geometra Piergabriele Riccio e Luciano Saracco si erano imbarcati a Genova per consegnare all’ospedale di Duekouè, nel sud ovest della Costa d’Avorio, un’ambulanza attrezzata, con ecografo ginecologico, poltrona ginecologica per laser e colposcopia, materiale per ambulatorio odontoiatrico, farmaci ed altro materiale sanitario. Un percorso di oltre 5700 km.

Da Abidgian, tramite cellulare, il dottor Bertola ci ha inviato un telegrafico resoconto dell’impegnativo e stressante viaggio in Costa d’Avorio: «Finalmente riesco a scrivervi. Tre giorni fa, dopo mille peripezie, specie doganali, abbiamo scaricato l’ambulanza all’ospedale, tramite suor Rosanna ad Abidgian in Costa d’Avorio, dove eravamo ospiti dei salesiani.

L’obiettivo è stato raggiunto, nonostante le difficoltà. Qui le distanze sono immense, i pericoli e gli imprevisti molto frequenti. Fa un caldo soffocante, umido. Ma la gente è serena, gentile. Le dogane invece sono esose all’inverosimile, specie quella marocchina.

Abbiamo perso tre giorni a Tangeri in dogana e due giorni in Mali, dove la situazione è molto critica. Non ci è stato permesso di uscire dalla stazione di polizia se non scortati. Per tutto il Mali siamo stati scortati dalla polizia per la sicurezza. Anche l’ultimo tratto in Mauritania siamo stati scortati dalla polizia.

Qui tutto è affidato al caso. Siamo riusciti però a scaricare materiale medico agli ospedali in Mauritania, Mali, Costa d’Avorio. E Radio Veronica ci ha trasmesso in diretta.

E’ stata un’esperienza molto utile per me, anche se molto stressante per cercare di rispettare i tempi e farli rispettare agli altri.

Ci siamo forzatamente fermati dai salesiani di Abidgian per ottenere il visto per la Guinea il cui volo sarebbe dovuto partire due giorni dopo, sabato 8 febbraio, ma il volo per Conakry (Guinea), per visitare il villaggio di Riccardo con i suoi 450 orfani, è stato annullato. E ad Abidgian abbiamo rotto due ruote, pur avendone solo una di scorta.

Grazie a Dio, siamo però ancora vivi.

Partiremo per la Guinea domenica mattina 9 febbraio e martedi 11 notte alla volta dell’Italia, dove dovremmo arrivare, mercoledì 12 febbraio, all’aeroporto di Malpensa.

E’ stato un viaggio per me massacrante e la stanchezza ha fatto il resto. Pazienza. Sono contento di aver portato a termine la mia missione, anche se mi è costato tanto stress e notti insonni.».

,