>> Cantina sociale di Canelli, un bilancio di 21 milioni ed entra Piero Martini

Piero Martini, recentemente uscito dall’azienda di famiglia  la Fratelli Martini Casa Sant’Orsola di Cossano Belbo, “da oggi è il nuovo socio sovventore della Cantina sociale di Canelli. E’ arrivato a condividere la nostra esperienza in Cantina  e, in futuro, nel Srl (la Canei).

Si occuperà di vino come ha sempre fatto fin da ragazzo. Sarà il braccio operativo, il compito che io non so fare”. Così, il giustamente euforico presidente della Cantina sociale di Canelli, Roberto Marmo, ha aperto la conferenza stampa, alle 16,30 di venerdì 24 febbraio,  un’insolita ora, comprensibile per i suoi onorevoli impegni romani.

Accompagnato dal vice presidente Giovanni Bosca, l’enologo Marco Gallo e dal neo acquisto Piero Martini, Marmo ha rimarcato quattro importanti momenti: i numeri, la storia dell’inversione e del come il tutto sia miracolosamente avvenuto,  i saldi non più in rosso e la salvaguardia dell’occupazione.

I numeri. Il fatturato della cantina che nel 2004 (inizio presidenza Marmo) era di 777 mila euro e la  produzione di  372 mila bottiglie è salito a 6 milioni e 266 mila euro con quasi 3 milioni di bottiglie. Con la produzione  degli spumanti Canei, il giro di affari  sale  a 21 milioni e 600 mila euro, con 14 milioni di bottiglie.

Inversione. La Cantina è fortemente cresciuta nel settore enologico con particolare attenzione ai vini tradizionali e nella collaborazione a livello mondiale con i partner. E’ il Moscato che trascina  i rossi e le bollicine oltre negli Stati Uniti (4 milioni di bottiglie), in Svizzera anche in Corea  del Sud ed ora con il brand Canei anche in Cina. E con l’accordo Baasma (presente in 48/50 Paesi) i prodotti della Cantina sono stati pubblicizzati anche con la cultura (accordo con il Regio di Torino, incontro con gli oltre 3.500 italo americani a Washing, libri, Dvd…)

I saldi. Al momento gli investimenti per le nuove linee toccano i 2 milioni di euro, grazie anche ai fondi europei e alla collaborazione con la Pernod Ricard, permettono una produzione di 30 milioni di bottiglie e, soprattutto, di prodotti e brevetti nuovi. Gli impianti saranno inaugurati a maggio, quando inizieranno anche le promozioni, le grandi feste,  convegni, gli incontri. Gli introiti saranno assegnati alla Cri e al volontariato di Canelli. Così per i soci conferitori “gli anni dei saldi in rosso sono passati ed oggi, in assemblea, salderemo l’ultimo acconto della vendemmia 2011”.

Occupazione.  “Salvaguardare l’occupazione è sempre  stato uno dei nostri obiettivi principali. Abbiamo sofferto tanto, ma siamo riusciti a passare dai 3 occupati nel 2004 agli attuali 28 dipendenti. Cooperativa. Visto l’inserimento  dei privati, Marmo ha sentito il bisogno di rimarcare come “la Cantina rimanga una cooperativa, un’azienda con struttura piramidale. Ne abbiamo solo cambiato la rigida mentalità”. Ed è in quest’ottica che si svilupperà la filosofia della Cantina: “sempre aperti a nuovi sviluppi,  non rifiuteremo nuove collaborazioni”.

Piero Martini. L’abbiamo intervistato, poco prima della sua presentazione all’assemblea dei soci chiamati ad approvare il bilancio: “Il presidente Marmo è un trascinatore  coinvolgente, che si è impegnato moltissimo ed ha saputo, dal 2004, far risorgere la Cantina sociale che, secondo me, ha bisogno ancora di espandersi commercialmente, cosa che avverrà grazie alla maggiore produzione che, con meno spese, si avrà dai nuovi impianti e dalle nuove tecnologie che entreranno in funzione lunedì 27 febbraio. E speriamo di avere presto anche la pigiatura”. Quale sia la sua quota di partecipazione, non  ha ancora  detto.

, ,