Furti nei cimiteri, operazione “Defunti senza tetto”

Un’operazione della Compagnia di Villanova d’Asti ha consentito, la notte del 28 ottobre, di smantellare un sodalizio criminale costituito da 5 romeni, imputati di associazione per delinquere finalizzata al furto aggravato e alla ricettazione, dediti alla commissione di furti di coperture in rame, piombo e di oggettistica in rame ed ottone dalle edicole funerarie dei cimiteri. Le indagini hanno avuto inizio nel mese di gennaio di quest’anno a seguito di un tentato furto in un cimitero nel comune di Villanova d’Asti.

L’attività investigativa ha consentito di determinare le identità dei vari membri costituenti il sodalizio criminale con i ruoli a ciascuno di essi attribuiti; identificare i soggetti che materialmente gestivano la “cassa” dell’associazione; individuare i tre veicoli in uso, che di fatto erano gli stessi su cui veniva caricata la refurtiva. E’ stato anche localizzato il centro di recupero di rottami metallici presso il quale la refurtiva veniva versata, ricettandola.

Il modus operandi del sodalizio si rilevava fondamentalmente semplice. In orario di apertura dei cimiteri due o più membri del gruppo effettuavano sopralluoghi per osservare l’eventuale presenza di materiale asportabile, arrivando addirittura a visitare sette-otto cimiteri nella medesima giornata. Scelto l’obiettivo, la notte successiva o al massimo entro tre giorni, questo veniva colpito, con danni tutt’altro che esigui. Un primo colpo inferto al sodalizio, infatti, veniva operato il 21 febbraio scorso, con l’arresto di due componenti del gruppo, il sequestro di uno dei tre veicoli utilizzati e del “carico” di refurtiva, ammontante a 280 kg di rame per un valore di rivendita al centro recupero rottami metallici pari ad € 1.200,00 circa.

Ma l’attività investigativa non si è conclusa, consentendo di individuare molti degli obiettivi “curati” dal sodalizio in varie località del Piemonte (Villanova d’Asti, Borgaretto, Settimo Torinese, Foglizzo, Pinerolo, Alice Castello, Cigliano, Borgo d’Ale, Borgomasino, San Carlo Canavese, Roppolo ed altri), accertando che il gruppo colpiva mediamente tre cimiteri a settimana. Le indagini si mostravano particolarmente complesse anche per il fatto che i membri dell’associazione, tutti dimoranti in Torino, erano di fatto difficilmente reperibili sul territorio, posto che uno dormiva in auto, due in albergo, cambiando struttura ricettiva ogni settimana per rendere difficile seguirne le tracce, altri due presso connazionali e solo due (su 7 componenti della banda) erano di fatto residenti in Torino.

Gli arrestati si trovano ora ristretti presso la Casa Circondariale di Torino. Con l’operazione della scorsa notte il sodalizio è stato definitivamente stroncato.

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