La Commissione urbanistica albese sarà presto convocata ad esaminare il nuovo schema del progetto preliminare del Piano regolatore targato centro – sinistra del Sindaco Maurizio Marello che, in un’intervista a Maria Grazia Olivero, su Gazzetta d’Alba, anticipa alcune importanti novità.
«Le nuove scelte del Piano regolatore porteranno ad un rilevante risparmio di suolo agricolo, oltre che ad un abbassamento delle densità edilizie in alcuni ambiti di espansione. Saranno infatti risparmiati oltre 180 ettari a vario titolo interessati dalle trasformazioni relative alle cosidette ‘Zone H’, in origine previste dal Piano. Ma la superficie totale preservata dal cemento rispetto al progetto di Giuseppe Rossetto ammonta a circa 280 ettari che verranno consegnati intatti alle future generazioni».
L’ultimo piano regolatore albese risale al 1957, seguito da molte varianti. Nel Duemila il Sindaco Rossetto avviò lo studio del documento urbanistico che ipotizzava 3.700 nuove abitazioni affidandolo al team Benevolo di Brescia.
Restano note, dalle fila della minoranza, le battaglie di Marello contro le ‘Torri’ a San Casciano e la promessa che, alla sua elezione a Sindaco, avrebbe tagliato mille abitazioni. “E forse anche a più di mille”, aggiunge oggi.
Restando ferma la filosofia dei progettisti Luigi e Alessandro Benevolo, Marello, conferma il profilo di una città policentrica con più poli dotati di servizi ed il sistema della perequazione, accanto al principio della città antica – cuore pulsante.
Tra le novità, accenna alla riqualificazione attorno alla circonvallazione; attorno all’ospedale San Lazzaro; la pianificazione dell’area di via Vivaro; passerelle; parcheggio a porta Cherasca; il verde del Parco fluviale del Tanaro e i ‘polmoni’ di San Cassiano e della Cherasca; in corso Asti è previsto un polo fieristico e congressuale da affiancare al centro direzionale Miroglio. Ma il nuovo Piano regolatore deve ancora percorrerne di strada. Se tutto andrà bene, entro il fine mandato di Marello.
Infatti il Piano dovrà passare in Commissione, presentato ai quartieri, sottoposto al vaglio del Consiglio comunale, sottostare alle osservazioni dei cittadini e all’eventuale recepimento, ritornare in Consiglio comunale ed inviato in Regione.