L’edizione riveduta e corretta del progetto di candidatura a Patrimonio dell’Umanità ‘Paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe – Roero e Monferrato’ è stato presentata, giovedì 13 dicembre, nella sala consiliare del palazzo della Provincia di Asti.
A riferire della forte riduzione delle zone, da nove a sei, in base alle prescrizioni della commissione ‘Icomos’, l’assessore regionale Ugo Cavallera con i tecnici della Siti, associazione che fa capo al Politecnico di Torino e al San Paolo, che hanno insistito, ormai da tempo, a ragionare non sui singoli paesi, ma su aree omogenee di ‘unità paesaggistiche’, ovvero su 6 zone centrali (29 Comuni) e sulle zone di contorno (‘buffer zone’) ridotte da 100 a 76mila ettari (101 Comuni).
Queste le 6 zone centrali (‘core zone’): Langa del Barolo, Castello di Grinzane, Colline di Barbaresco, Nizza e Barbera, Canelli e Asti spumante, Monferrato degli ‘Infernot’. Interessante la relazione del’ingegner Valle del Siti che del progetto ha illustrato il percorso e quello che ancora deve compiersi: “Entro Natale, contiamo di presentare il progetto a Roma da dove proseguirà per Parigi. Nel prossimo mese di gennaio è prevista la chiusura del dossier, mentre nell’autunno del 2013 l’Unesco effettuerà la seconda visita ispettiva”. All’incontro hanno preso parte anche numerosi sindaci che hanno avuto i loro territori esclusi dalla ‘core zone’ e che hanno chiesto un maggior coinvolgimento nelle decisioni.