>> L’invito a sognare, senza il freno a mano tirato, di Mario Calabresi

L’incontro di giovedì sera, 15 settembre, con Mario Calabresi, previsto nella biblioteca comunale di Canelli, è stato prontamente spostato, per il folto pubblico, nella ‘Sala delle stelle’ del municipio dove, il direttore della ‘Stampa’, presentato dal sindaco Marco Gabusi, da Fulvio Lavina, direttore della redazione provinciale del quotidiano La Stampa e  dal neo assessore Giovanni Vassallo, ha avuto modo di accostare il titolo del suo ultimo libro  “Cosa tiene accese le stelle” (Mondadori) con il nome della sala, “mai così popolata” (è stato detto), ma con “le stelle sul pavimento”.

 Un buon avvio di racconti di storie  e di aneddoti di “italiani che non hanno mai smesso di credere nel futuro”, sempre assetati ed affamati di cose belle e buone, di voglia di vivere, di futuro per sé e per i propri figli.

“Non è poi tanto vero che si stava meglio prima” ha sottolineato Mario Calabresi, ricordando che il nonno Mario, dopo la guerra, aveva fatto fortuna confezionando cappotti con pesanti e ruvide coperte di lana e che la carne, a differenza di oggi, veniva mangiata dai più fortunati soltanto una volta la settimana.

Tre gli episodi su cui si è particolarmente soffermato: quello della nonna Maria che ha rinunciato alla Seicento nuova fiammante per una ‘lavasciuga’ che l’avrebbe affrancata dal lavoro più gravoso e gli episodi dei due studenti, figli di immigrati, che attraverso lo studio puntano al riscatto sociale, senza paura e senza “il freno a mano tirato”.

“Serate come questa – ha dichiaato il presidente della Pro Loco Antico Borgo Villanuova Franco Campopiano – saranno ripetute con Massimo Gramellini, don Ciotti…”.