E’ il primo libro che Gianna Menabreaz scrisse nel 2002, poco dopo l’improvvisa scomparsa del padre, per raccontarne le incredibili vicende. A distanza di anni, lo ha ripubblicato, arricchendolo di altre storie di famiglia.
E’ un viaggio nel tempo e nello spazio della memoria, alla ricerca delle proprie radici. Nuova è la prefazione del professor Renato Grimaldi.
I principali territori dove si svolgono le azioni che coinvolgono la famiglia Menabreaz e, in particolare, il padre Gino, sono le montagne della Valtournanche, in Valle d’Aosta, e le colline di Loazzolo e Canelli. Inoltre, alcune zone del Montenegro dove Gino si trova a combattere nel corso della Seconda Guerra Mondiale.
Nato trovatello nel 1915, Gino deve fare i conti con una vita amara, nonostante lavori con determinazione e onestà per non far risvegliare quelli che l’autrice definisce “antichi retaggi di colpe ataviche e sconosciute” dovute al suo stato di figlio di NN.
Il libro restituisce non solo l’immagine della vita della famiglia Menabreaz, ma anche di molte altre famiglie che hanno vissuto lo stesso periodo e gli stessi luoghi, in un intreccio appassionato e appassionante di piccole storie inedite arricchito da un corposo apparato di fotografie, alcune delle quali tratte dall’Archivio Giamelli-Bobbio.