All’incontro del Lions Club Costigliole D’Asti, al ristorante Fons Salutis di Agliano Terme, è stato presentato “Storia del Lionismo”, prezioso volume di Idolo Castagno. Con il suo parlare lineare, pulito, mercoledì 20 febbraio, Idolo Castagno ha incantato la cinquantina di presenti.
Introdotto da Giovanni Sandri (presidente di circoscrizione), da Stefano Casazza (presidente di zona), da Gabriella Bonifacino (presidente del Lions di Acqui e Colline Acquesi) e da Carlo Binello (presidente del Club di Costigliole), il dott. Castagno ha presentato il suo documentato libro “Lionismo – Viaggio dell’Associazione dalle origini ai giorni nostri”, frutto di cinque anni di approfondite ricerche, con appropriati e quanto mai attuali riflessioni.
“L’amichevole conversazione” inizia con la descrizione dell’avvincente periodo storico in cui nacque il fondatore dell’Associazione Melvin Jones (13/1/1879) a Fort Thomas, un avamposto militare insediato in territori che da migliaia di anni erano proprietà della popolazione indiana ed erano costituiti da immense praterie incolte in cui pascolavano sterminate mandrie di bufali.
I soldati difendevano le migliaia di operai addetti alla posa della nuova rete ferroviaria dai continui attacchi dei nativi. Quando i coloni americani entrarono nelle terre indiane, vi erano circa 1.500.000 abitanti, che, dopo la fine delle guerre, furono ridotti a 250.000 e vennero confinati nelle riserve. Solo all’inizio di questo secolo, dopo 120 anni, il senatore Mc Cain riuscì ad ottenere un risarcimento di 4 miliardi di dollari per la costruzione di case, scuole e quant’altro, quale parziale risarcimento per i crimini perpetrati.
Melvin Jones, a 21 anni, dopo diversi trasferimenti con la famiglia a Saint Louis, a Quincy, si fermò a Chicago dove entrò nella Agenzia assicurativa Johnson & Higgins. A 29 anni, sposò Rose Amanda Freeman, famosa campionessa di golf, ed entrò nel Business Circle of Chicago, uno dei cento “Circoli di Affari o Clubs Utilitaristici”, il cui significativo motto era “Tu gratta la schiena a me che poi io la gratto a te”. Diventato presidente del Club, Melvin ottimizzò l’attività del Circolo indirizzando i 200 soci a destinare anche solo una piccola parte delle loro ricchezze e della loro influenza per gli emarginati, i poveri, i malati, i reduci dai campi di battaglia europei della prima guerra mondiale che tornavano a casa gravemente feriti o resi ciechi dal gas iprite, usato, per la prima volta dai tedeschi nella città belga Ypres.
Con la forte convinzione che “non si va lontano se non si comincia a fare qualcosa per gli altri”, nel 1917 iniziò a scrivere a tutti i club del territorio per sensibilizzarli alla formazione di una nuova associazione che si prendesse cura dei problemi assistenziali della giovane nazione americana.
Il 7 giugno 1917, trenta delegati di 27 club si riunirono a Chicago e con 24 voti favorevoli e 6 contrari, venne approvato il nome ‘Lions’ (un nome rievocante la forza, il coraggio e la determinazione). L’associazione nasce quindi con il nome di “The International Association of Lions Clubs”, forte di 25 clubs e di 800 soci, aperta alle donne, con i colori oro e viola. Codice dell’Etica.
Nel 1918 viene presentata la prima versione del Codice dell’Etica Lionistica; fu annullata la delibera dell’anno precedente che ammetteva l’ingresso delle donne; venne approvato il secondo simbolo, una testa di leone che stringe in bocca un lungo osso affusolato su cui era incisa la parola ‘International’. Nel 1919 il giudice Halsteat Ritter elaborò l’acronimo L.I.O.N.S. (Libertà, Intelligenza, per la Salvaguardia della Nostra Nazione).
Sempre nel 1919 le Massonerie di tutto il mondo si riunirono per gettare le basi della Società delle Nazioni. I Lions vennero invitati a partecipare e il governo Usa, nell’occasione, concedette al L.C.I. l’attestazione di Ente Morale. Il primo Club fuori dagli Usa, nacque, nel 1920, in Canada, Il definitivo simbolo Lions, fu progettato da Maurice Blink, nel 1921, con il Leone bifronte, la testa a sinistra che guarda al passato e la testa a destra che guarda al futuro.
Nel 1926 venne, incredibilmenet, fondato un Club in Cina. Melvin Jones partecipò, nel 1945, alla conferenza di Washington per il piano preliminare dell’O.N.U. contribuendo alla compilazione degli articoli 55-56-57-58 sulle condizioni necessarie per creare relazioni basate sul rispetto del principio di pari diritti e di autodeterminazione di tutti i popoli del mondo. Il primo club europeo nacque, nel 1948, a Stoccolma, e, nel 1951 sorse anche a Milano seguito da Torino e Napoli. Il motto “We serve”, “Noi serviamo”, punto di riferimento per tutti i Club è del 1954.
I primi club giovanili nacquero, Negli Stati Uniti, nel 1957, i “Leo” (Leadership, Exsperience, Opportunity) i cui soci, al 90% non diventano Lions, oggi in età medio alta. Nel 1961, Melvin Jones, colpito da infarto, morì a Flossmoor, nell’Illinois. Nel 1987, le donne vengono finalmente riammesse nel Lions. Il Finalcial Time, dopo un’indagine condotta da 445 società di ricerca, riguardante ben 865 associazioni di Servizio, nel 2007 ha classificato il Lions la migliore e più affidabile ONG del mondo. I club International oggi sono presenti in 207 Nazioni, contano 1.350.000 soci e 46.300 club. Le donne sono 283.000. Ogni anno i Lions investono 250-300 milioni di dollari, “tutti di tasca nostra”, in opere di solidarietà di varia natura in tutto il mondo. Oltre la storia.
Significativi alcuni momenti forti su cui Castagno è andato oltre la storia: “Non si va lontano se non si comincia a fare qualcosa per gli altri”, “Noi siamo ‘We Serve’”, fino ad assumere la figura del vero ‘apostolo’, ‘missionario’ anche in loco; “I nostri club non sono mai legati al volere di una sola persona, ma alle decisioni del gruppo”; “Nella vita non esistono solo diritti, ma anche doveri, come ben risulta nel codice dell’etica sionistica”.