Grande cordoglio per la morte dell’imprenditore Giovanni Elia

ELIA GIOVANNI 640Intenso il cordoglio per la morte di Enrico Elia, “Giovanni”, 79 anni, avvenuta alle ore 12 di martedì 4 marzo, per un’emorragia interna, all’ospedale di Nizza Monferrato.
Lascia nel dolore la moglie Emiliana Poglio, i figli Cristina, Marco e Andrea; i fratelli don Eliseo, Paolo e Maria Teresa; i nipoti tanto amati Matteo, Simone, Francesca e Sara; una decina di dipendenti e tanti amici.
E’ stato un personaggio, semplice, lontano da ogni esibizionismo, persino schivo, dotato di grande personalità e intraprendenza. Un esempio di onestà, determinazione e dignità.

Fino a quindici giorni fa è stato presente nella sua azienda “Elia Coppe” che aveva iniziato a concepire e programmare, negli anni Sessanta, con l’oreficeria (produceva già belle medaglie d’oro) che aveva poi ampliato, negli anni 1972/73, in via Massimo d’Azeglio e poi in viale Indipendenza fino a costruire l’attuale azienda in regione Secco.

Il funerale si è svolto nella chiesa di San Tommaso, giovedì 6 marzo. «La morte è una cosa straordinaria per ognuno di noi, ma è un evento ordinario per tutti. Le parole in merito sono sempre troppe. Nessuno di noi vive o muore da solo. Arrivederci, Giovanni!». Una sintesi delle eloquenti parole che il fratello sacerdote, Eliseo, ha espresso durante la Messa. Significativo il suo accorato invito a recitare, lentamente, la preghiera del ‘Padre nostro’, insegnata da Gesù, e a scambiare, tutti, “un sincero gesto di pace”.

A nome della comunità parrocchiale, il parroco don Luciano ha ricordato Giovanni come amoroso padre, gran lavoratore e datore di lavoro, uomo di fatti più che di parole: “Persone come lui ne abbiamo tanto bisogno”.
Un illuminante ‘grazie’ è arrivato, in fine, con un “Grazie Giovanni, che ci hai insegnato a lavorare! Ciao Giovanni, ti abbiamo voluto bene”.

Tenero e commovente il ricordo dei figli Cristina, Marco e Andrea: “Giovanni, con il suo esempio, ha insegnato ai propri familiari e ai dipendenti che cos’è la determinazione sul lavoro e la dignità nella vita e nella morte”.