>> Fusione di piccoli comuni e miglioramento dei servizi

Il gruppo che si definisce “di cittadini simpatizzanti del moVimento 5 stelle Piemonte  – ASTI” ha indirizzato una lettera aperta ai sindaci e ai cittadini di Cortandone (abitanti 290), Cortazzone (626), Maretto (358), Monale (892), Montafia (934), Piea (568), Roatto (373), Soglio (135), Viale (267) e alle Comunità Collinari di Val Triversa, Val Rilate, Alto Astigiano, Unione Versa Astigiano, proponendo la fusione dei piccoli comuni. La popolazione residente nei suddetti Comuni ammonta infatti a 4.443 unità.

“Gentili sindaci e amministratori dei comuni e delle comunità collinari, vi scriviamo per invitarvi a riflettere su questa nostra proposta di fusione di piccoli comuni da attuarsi ai sensi del DM n.318/2000 al fine di affrontare insieme e con più incisività le problematiche finanziarie e di gestione dei servizi, che nei prossimi anni, aumenteranno a causa della crisi economica e ai conseguenti tagli sui trasferimenti statali che danneggeranno in primis le nostre piccole comunità locali provocandone inevitabilmente invecchiamento e abbandono da parte di giovani famiglie.

Affrontare da soli, o anche tramite i consorzi di comuni, i problemi dei nostri piccoli paesi è ormai una lotta “contro i mulini a vento” e che potrà solo peggiorare nei prossimi anni.
Per questi motivi vogliamo proporre a voi Sindaci e, con incontri pubbici da noi organizzati sul territorio, ai cittadini di cominciare un percorso partecipato che porti i nostri comuni a fondersi in una sola comunità, più forte e quindi meglio capace di affrrontare problemi e implementare le opportunità.

Prendendo spunto dal percorso che ha portato alla nascita di Montiglio Monferrato (nato nel 1998 dalla fusione dei Comuni di Montiglio, Colcavagno e Scandeluzza) e approfondendo la normativa vigente abbiamo appurato che una fusione di comuni non può che portare dei benefici:

1) trasferimenti statali maggiorati del 20% per un periodo di 10 anni;

2) amministratori meglio pagati che quindi potranno occuparsi a tempo pieno del territorio (un sindaco che amministra un Comune fino a 1000 abitanti riceve un compenso ridicolo: intorno ai 1300 euro. Da 1000 a 3000 abitanti si passa a 1518 euro. Da 3000 a 5000 residenti si arriva a 2 300, da 5000 a 10000 il Sindaco percepisce quasi 3.000).

3) i servizi non vengono smantellati, gli uffici rimangono al loro posto. Vengono condivise strumentazioni e procedure. Si risparmia su materiali, attrezzature e organizzazione. Il personale non diminuisce, anzi può specializzarsi ed evitare, come ora, di “fare un po’ di tutto”.

Questi ed altri punti ci piacerebbe condividere con voi prima di farlo con i semplici cittadini. Crediamo che le proposte e le azioni per migliorare la vita delle comunità debbano venire in primis dagli amministratori. Certi di un vostro positivo riscontro.”