Dai carabinieri consigli per distinguere le monete euro vere da quelle false

Dal Comando provinciale dei carabinieri di Asti è pervenuto un comunicato con i consigli utili per imparare a a riconoscere le monete vere da quelle false. “Come è noto le monete euro in circolazione dal primo gennaio 2002 hanno otto valori unitari (1, 2,  5, 10, 20 e 50 centesimi, 1 euro e 2 euro) contraddistinti tra loro da differenti parametri fisici (peso, diametro, spessore), colore e materiale (ricorso a leghe particolari contraddistinte da specifiche proprietà). Presentano una faccia comune europea in cui sono raffigurate tre diverse carte geografiche dell’Europa e precisamente in quelle da: 1, 2, e 5 centesimi, l’Europa è rappresentata sullo sfondo del globo terrestre; 10, 20 e 50 centesimi, vi sono raffigurate le nazioni dell’Unione europea; 1 e 2 euro, gli Stati membri sono raffigurati come un territorio senza confini.

Nell’altra faccia delle monete (faccia nazionale), compaiono invece differenti motivi che sono stati individuati da ciascuno Stato membro ispirandosi alla propria identità nazionale. Le monete da €1 e €2 sono bicolori, prodotte mediante una tecnica molto avanzata e dotate di speciali proprietà elettrico-magnetiche che rendono il loro utilizzo nei distributori automatici più sicuro per i consumatori e per gli operatori. Anche i bordi delle monete euro differiscono a seconda del valore unitario. Per il solo taglio da € 2, ad ogni Stato membro emittente è stata data facoltà di diversificare il bordo delle monete da essi coniate.

La falsificazione delle monete è un fenomeno antichissimo. In passato era considerato un sacrilegio, un delitto di lesa maestà, poiché presupponeva l’illecita riproduzione di immagini di divinità, imperatori, pontefici o reali in genere. Sebbene, come detto, le monete euro siano dotate di caratteristiche visive e qualità intrinseche che ne rendono agevole la loro individuazione e difficile la loro riproducibilità, i falsari tentano di imitarle utilizzando tecniche di produzione, attrezzature e materiali (metalli) comuni e di basso costo.

Per riconoscere le monete false in circolazione1 si consiglia di: osservare la qualità delle incisioni presenti su entrambi i lati delle monete; catalizzare la propria attenzione sulla lavorazione del bordo delle monete (cd “godronatura”), non imitato dal falsario oppure riprodotto in modo parziale e/o difforme; verificare, confrontandole con un’altra di pari valore, le dimensioni fisiche (diametro, peso e spessore), ed il colore delle monete.

Infatti generalmente le monete false subiscono un procedimento di ossidazione evidente e rapido, tale da alterarne sensibilmente il colore (più scuro); cercare di apprezzare la sonorità prodotta dalla moneta a contatto con una superficie (difforme in quanto le monete false sono riprodotte attraverso l’impiego di materiali diversi dalle leghe metalliche utilizzate per quelle genuine). Un rischio frequente, e ciò la dice lunga sull’attenzione prestata in genere verso le monete che riceviamo (percepite talvolta quasi come un fastidioso ingombro), è quello di incassare, come resto, monete diverse da quelle euro, magari straniere o da tempo non più in circolazione o, addirittura, medaglie e/o gettoni senza alcun valore facciale!”