A Moncalvo si parlerà di una pista ciclabile Casale Monferrato-Asti che attraversi il Patrimonio Unesco

Sabato 10 maggio, a Moncalvo, nel Teatro Comunale, si incontreranno tutti coloro che hanno lavorato sull’ipotesi progettuale di una pista ciclabile Casale Monferrato-Asti che attraversi il Patrimonio Unesco diventando una vera e propria infrastruttura turistica, sul modello di quelle del nord Europa o per rimanere in Italia l’ottimo esempio della ciclabile del Ponente Ligure a Sanremo.

“Visto il notevole interesse da parte di amministrazioni locali e operatori privati rispetto all’ipotesi di progetto – spiegano dall’amministrazione comunale di Casale Monferrato – abbiamo deciso di realizzare un momento di confronto e di approfondimento per gettare le basi di un progetto condiviso”.

“Il convegno – sottolineano dall’Agenzia di sviluppo Lamoro, che coadiuva il Comune di Casale Monferrato nel coordinamento di questa iniziativa – servirà per condividere le informazioni e le idee, ma soprattutto per definire un iter progettuale”. Le ipotesi del percorso sono diverse dall’utilizzo del sedime ferroviario alla realizzazione di un percorso autonomo.

Vi sono però alcuni punti già condivisi: il percorso deve configurarsi come una e propria infrastruttura turistica che valorizzi il paesaggio Unesco, deve integrarsi con il progetto Vento (la ciclabile Venezia – Torino che ha uno dei suoi nodi più importanti proprio a Casale Monferrato), Inoltre dovrà promuovere il recupero dell’importante patrimonio di archeologia industriale presente lungo il percorso: il Lingottino di Casale Monferrato, il Cementificio di Ozzano, le fornaci dell’astigiano senza trascurare le stazioni e i caselli lungo la ferrovia utilizzabili per attività turistica.

La ciclabile non sarà solo una infrastruttura turistica accessibile a tutti ma sarà anche utilizzata dai cittadini di Casale Monferrato ed Asti per attività ludica e per le scampagnate domenicali. Alla fine della mattinata di lavoro verrà proposta alle amministrazioni comunali, alle associazioni, agli operatori privati un protocollo di intesa per l’adesione formale all’ipotesi progettuale. Un comitato tecnico verrà istituito per definire i percorsi e le soluzioni condivise.