Una fiera multilingue, in chiave Unesco

FIERA (5)Tartufi e Fiera di San Martino hanno richiamato a Canelli, domenica 10 novembre, una marea di visitatori, tra cui molti stranieri, grazie anche alla promozione fatta, in chiave Unesco, in Germania e nei paesi del Nord Europa.
In mattinata, sotto la grande volta in cemento e vetro di Casa Gancia, la mostra del tartufo bianco raccolto nel territorio d’Astesana.


FIERAAnche nella Capitale del Moscato e dello Spumante c’è stata la conferma di un’annata non certamente generosa di trifole. Ma, nonostante la concomitanza di fiere e sagre nel circondario, sono stati ammirati e annusati più di cinque chili di trifole, raccolte tra le valli Belbo, Tigliole sino al nord Astigiano.

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Trifulao, commercianti e ristoratori hanno gelosamente estratto dalle proprie teche diamanti grigi di ineguagliabile profumo e compattezza.

Nella categoria cercatori ha vinto il “Tartufo d’oro” Igino Giovine di Canelli, con un solitario profumatissimo di 233 grammi; seconda piazza, pari merito, per Simona Ghiltrito, (sono in crescita le trifulao del gentil sesso) e Gianfranco Cavinato di Rocca d’Arazzo.

Nella sezione commercianti l’ha spuntata Daniele Bera di Isola d’Asti. Tra i ristoratori ha vinto Tonino Verro de “La Contea” di Neive, con un magnifico solitario di 297 grammi. Prezzi tutto sommato contenuti, dai 200 euro l’etto in su, a seconda dei lotti e del prodotto.
In una giornata un po’ ventilata, ma illuminata dal sole, oltre ai tartufi hanno brillato le presenze dei due testimonial della manifestazione: l’allenatore di calcio Gigi Delneri e l’ex sciatore Giorgio Rocca con il commentatore sportivo televisivo Davide Labate. Per loro scrosci di applausi.

Affollatissima, variopinta e colorata la Fiera di San Martino con oltre 250 bancarelle, un record che non si vedeva da qualche anno. Un richiamo tradizionale per migliaia di turisti che, sin dalle prime ore del mattino, dopo aver faticato non poco a trovare un posto libero per parcheggiare l’auto, hanno invaso strade e piazze gettandosi sulla merce in vendita, fino alle ultime luci del giorno. Un vero pienone.

Tutto esaurito nei ristoranti ed agriturismo della zona, mentre hanno funzionato a pieno ritmo le giostre in piazza Gancia. Prese d’assalto anche le “cattedrali sotterranee”, aperte per l’occasione. Sin da sabato frotte di turisti italiani (arrivati da Toscana, Veneto, da Lombardia e Liguria) e soprattutto stranieri hanno penetrato il cuore della città, ammirando le bellezze architettoniche, ed enologiche, candidate a patrimonio Unesco.

Soddisfatti, ognuno per la propria parte, gli assessori Aldo Gai (manifestazioni) e Giovanni Vassallo (qualità urbana e servizi al commercio): «La manifestazione si riconferma, in provincia, appuntamento centrale dell’autunno nella promozione degli aspetti dell’economia, delle tradizioni e della gastronomia locale».