Nel salone del Castello di Moasca (At) si è svolto, sabato 29 maggio, dalle ore 9 alle 17, il convegno “La riabilitazione in comunità. Dal minore all’anziano” raccontata dalla sperimentazione di sette comunità del territorio piemontese.
Testimonial dell’appuntamento è stato il bravo attore canellese Andrea Bosca, coprotagonista del film “Si può fare” (2008, di Giulio Manfredonia, menzione speciale al Festival Internazionale del Film di Roma), ispirato e dedicato alle storie vere di oltre 2.500 cooperative sociali esistenti in Italia (tra cui quelle promotrici di questo convegno), nate negli anni Ottanta per dare lavoro ai pazienti dimessi dai manicomi in seguito alla Legge Basaglia (n. 180 del 13 maggio 1978) che diede un primo assetto alla riforma psichiatrica.
Da quella svolta è stato epocalmente modificato il concetto di ricovero obbligatorio e, per conseguenza, anche la gestione del disturbo psichico è stata investita di funzioni preventive, curative e riabilitative. Questo ha cambiato in modo totale lo scenario di significati e gli strumenti di lavoro, passando dal manicomio come luogo di custodia, alla comunità quale luogo di cura e, oggi, di recupero.
Il convegno è stato organizzato allo scopo di “portare a galla” le nuove verità della riabilitazione, frutto del lavoro di una rete di Comunità piemontesi, impegnate sul fronte del recupero di diverse categorie, dal minore all’anziano, con netta prevalenza di malati psichiatrici e disabili.
Curatore scientifico del convegno: Dr. Piero Prandi direttore Unità Neuropsichiatria Riabilitativa presso la Casa di Cura “Città di Bra”, consulente presso diverse strutture riabilitative psichiatriche.