Dopo il fallimento del luglio scorso nessuna novità per il “Castello”

SHOPPING CENTER IL CASTELLOL’ampio parcheggio del centro commerciale “Castello” di viale Italia, a Canelli, resta quasi deserto, da qualche mese, precisamente da quando le saracinesche dello shopping center (sotto l’insegna dapprima Di Meglio, poi U2 ed infine “Castello”) sono state abbassate, lasciando a casa 34 dipendenti, dopo il fallimento dichiarato il 7 luglio scorso.

L'area del supermercato dopo la chiusura

A tutt’oggi non ci sono novità sul futuro del centro commerciale. Gli esercenti degli undici negozi rimasti aperti (Self service, Bar, Asilo Nido, Estetica, Tabaccheria, Farmacia, Ottica, Profumeria, due negozi di abbigliamento ed uno di scarpe, Casa della chiave) restano in attesa di una svolta positiva, ovvero del subentro di un nuovo gestore della struttura. E intanto continuano ad aprire, tutti i giorni, dalle ore 9 alle 20.

Per curare i loro interessi, minacciati seriamente dall’evolversi della situazione, si sono rivolti all’avvocato Vittorio Merlo di Canelli. L’inverno è ormai alle porte e con il sopraggiungere del freddo, tra gli altri, si pongono anche il problema dell’attivazione del riscaldamento della struttura.

“Per il momento le pulizie sono gestite direttamente da noi, come in un condominio – precisa Luciano Gabusi, titolare dell’edicola di giornali -, ma ci sono altri aspetti da affrontare. E’ chiaro che ognuno di noi sta subendo grossi danni economici. Il contratto l’avevamo stipulato con la Luigi Viale spa, proprietaria dell’intera struttura e del centro commerciale, a condizioni diverse dalle attuali”. 
Ora, i contatti non sono più in corso con i curatori del fallimento ma direttamente con l’Istituto San Paolo, la banca che gestisce il leasing stipulato dall’impresa fallita, la Luigi Viale spa con sede aziendale a Villanova Monferrato (Al), che prima del fallimento era presente in Piemonte, Lombardia, Toscana con 84 supermercati Di Meglio e 14 supermercati con altre insegne, di cui attualmente però sono rimasti attivi in Italia soltanto 10 punti vendita, gestiti dai curatori fallimentari.

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