La decima edizione della rassegna Passepartout si svolgerà dal 9 al 16 giugno al Palazzo del Collegio di Asti. L’anno oggetto di riflessione per la prossima edizione sarà il 1963, il titolo della rassegna sarà I have a dream. Alla conferenza stampa di presentazione del festival, svoltasi venerdì 10 maggio, erano presenti: il presidente della Biblioteca Astense Giorgio Faletti, il sindaco Fabrizio Brignolo, l’assessore alla cultura Massimo Cotto e il direttore scientifico del festival Alberto Sinigaglia.
Il 28 agosto 1963 al termine di una marcia di protesta per i diritti civili Martin Luther King pronunciò davanti al Lincoln Memorial di Washington un discorso che sarebbe passato alla storia per una frase, che il leader dei diritti civili degli afroamericani ripeté più volte in un’escalation di fervore oratorio: “I have a dream”. Io ho un sogno.
ll festival del pensiero organizzato dalla Biblioteca Astense assume quella frase e il riferimento al 1963 come il punto di partenza per una riflessione su come affrontare la crisi che stiamo vivendo: crisi economica ma anche crisi di valori, crisi sociale resa più complessa dalla difficoltà di guardare a modelli di riferimento forti.
Passepartout fa quindi propria la proposta della Fondazione CrAsti che nella mostra “La Rinascita” suggerisce di guardare al periodo che va dal dopoguerra fino agli anni ’60: ora come allora, l’Italia si trova a fare i conti con una situazione di recessione da cui sembra non essere in grado di uscire. Ma è proprio nei momenti di crisi che davanti all’uomo si aprono possibilità immense di rinascita e di trasformazione del mondo.
Il mondo si ferma solo se l’uomo perde la capacità di sognare, intesa come capacità di immaginare soluzioni e mondi diversi. E’ certo: nessuno uomo è capace di cambiare la storia da solo, non vi sono eroi solitari che stravolgono la storia. Ma è altrettanto certo ci sono persone capaci di indicare una direzione, di proporre una visione in grado di rimettere in movimento le forze buone della società. Queste visioni possono riaccendere nell’uomo la speranza che è intimamente legata alla forza di sognare.
Otto giorni di festival e quattordici incontri (con Enzo Bianchi, Angelo Benessia, Sandro Cappelletto, Furio Colombo e Mario Calabresi, Piergiorgio Odifreddi, Oscar Farinetti, Umberto Galimberti, Luciano Canfora, Brunello Cucinelli, Angelo Branduardi, Marino Sinibaldi, Carlo Freccero, Sergio Romano, Gabriella Caramore, Philippe Daverio), legati al tema del sogno, declinato nei modi più diversi, con sognatori di eccellenza che spiegheranno le loro visioni e le loro utopie. Perché solo coloro che sono capaci di sognare cambiano il mondo.
Ad alcuni incontri saranno abbinati forum di discussione che si terranno nella Sala delle Colonne.