Un questionario conoscitivo sul tessuto produttivo del distretto Nizza Monferrato, Calamandrana, Canelli è stato distribuito in questi giorni a 284 aziende situate sull’asse stradale che collega i tre comuni. Lo studio è curato dal dr. Fabio Sansalvadore, docente e ricercatore della Facoltà di Economia Aziendale di Torino e Asti che collabora nell’ambito del progetto europeo“Comunis” coordinato dall’agenzia di sviluppo del territorio Lamoro.
“Le aziende distribuite nella Valle Belbo –dice Sansalvadore – costituiscono il 10 per cento delle piccole e medie imprese attive sul territorio astigiano; si tratta quindi di un distretto industriale significativo da studiare e promuovere attraverso il progetto europeo. Delle 284 pmi interessate – prosegue- contiamo di ricevere i dati di una settantina di aziende che costituiscono un campione statisticamente rappresentativo per gli obiettivi di Comunis”.
Gli obiettivi di Comunis sono stati illustrati, mercoledì 27 luglio, alla Camera di Commercio di Asti in apertura del tavolo di lavoro dove hanno partecipato i partner di sei regioni europee coinvolte nel programma di cooperazione territoriale “Spazio Alpino 2007-2013”. Nel seminario transnazionale, che è proseguito giovedì 28 luglio, sono intervenuti rappresentanti di enti, università, centri di ricerca, agenzie di sviluppo che comprende oltre all’Italia, Svizzera, Austria, Germania, Slovenia, Francia. Capofila è l’Istituto di Economia e Turismo di Valais – Università di Scienze Applicate di Valais in Svizzera.
“Comunis è un progetto di cooperazione tra Pubbliche Amministrazioni per lo sviluppo delle piccole e medie imprese a livello territoriale – sottolinea il direttore dell’Agenzia Lamoro, Umberto Fava – con due obiettivi generali: la condivisione di strategie per la valorizzazione delle aree commerciali e industriali; la valorizzazione del ruolo centrale delle Pubbliche Amministrazioni nel proporre alle imprese del territorio politiche innovative di crescita e sviluppo”.
Oltre alla provincia di Asti l’agenzia Lamoro ha individuato in Piemonte l’area industriale Sanda Vadò nel comune di Moncalieri (Torino). Per Moncalieri sono intervenuti Lorenzo Fogliato e Vittorio Saraco, rispettivamente responsabile dei progetti europei e dell’osservatorio per lo sviluppo locale del comune dell’hinterland torinese.
“Alle aziende del distretto Nizza, Canelli, Calamandrana – ha detto Fabio Sansalvadore in qualità di consulente esterno per il
progetto Comunis– abbiamo proposto di individuare e realizzare nelle varie fasi progettuali interventi integrati per qualificare le attività produttive e incrementare la competitività; inoltre di trovare soluzioni per valorizzare i siti industriali dal punto di vista ambientale attraverso iniziative di marketing verde; infine potenziare il sistema produttivo fra i comuni in una prospettiva di sviluppo sostenibile e di contenimento dei consumi energetici”.
L’area pilota della provincia di Asti, ha rilevato la ricerca. È caratterizzata da due settori produttivi trainanti: la produzioneagricola e vitivinicola in particolare, la produzione industriale connessa alla prima e denominata come settore enomeccanico. Gli svantaggi per l’area sono essenzialmente due: l’assenza di vie di comunicazione di scorrimento veloce, l’attività agricola focalizzata sulla vitivinicoltura che ha impedito lo sviluppo di altre attività.
Gli obiettivi che si intendono raggiungere attraverso la ricerca sono illustrati nella ricerca. “Il punto da cui partire è quello di creare i presupposti per arrivare a fare rete fra le aziende – prosegue Sansalvadore – essendo un tessuto aziendale costituito da piccole medie imprese occorre unire gli sforzi. Le sei fasi sono, formare gruppi aziendali favorevoli a lavorare insieme, concretizzare un progetto per l’utilizzo di biogas e biomasse per la produzione a costi contenuti di energia e calore, realizzare un impianto comune in un’area idonea a raccogliere biomasse, procedere nelle attività per la certificazione ambientale dell’area, individuare soggetti privati interessati a investire nell’area”.
A settembre la ricerca verrà presentata ai sindaci dei comuni e dell’area interessata, agli imprenditori e alle associazioni.