Alla Coldiretti di Asti, le richieste dei sindaci contro il proliferare di cinghiali e caprioli

Martedì 15 ottobre, un centinaio di sindaci, assessori e consiglieri, in rappresentanza di un centinaio di Comuni dell’Astigiano da quelli più grandi a quelli più piccoli, hanno affrontato, nella sede della Coldiretti di Asti, due problematiche molto sentite non soltanto dal settore agricolo. Dopo aver esaminato il problema della Cosap (Canone Occupazione di Spazi e Aree Pubbliche), ovvero la famigerata tassa sui passi carrai delle strade provinciali, la partecipatissima riunione ha discusso le possibile soluzione all’annoso problema dei danni all’agricoltura da parte degli animali selvatici.

I sindaci e i dirigenti Coldiretti si sono concentrati sui danni causati dai caprioli e dai cinghiali. Dal dibattito è immediatamente emerso come la problematica, anche in questo caso, non coinvolga esclusivamente il settore agricolo per i rischi causati da questi animali non autoctoni per la sicurezza pubblica. L’eccessivo proliferare di queste due specie può provocare seri problemi sanitari, mentre l’incidente a Montemarzo di un centauro ha evidenziato l’emergenza alla sicurezza stradale. Da non sottovalutare poi come gli avvistamenti in cortili, orti e aree densamente abitate siano ormai all’ordine del giorno.

Per illustrare la situazione il presidente Coldiretti Roberto Cabiale e il direttore Antonio Ciotta hanno dato la parola ai due presidenti degli Ambiti territoriali di caccia. Antonello Murgia dell’Atc At 1 Nord Tanaro ha sottolineato la possibilità dei sindaci di poter revocare le zone per le battute al cinghiale ed ha sollecitato provvedimenti per l’eliminazione dei gerbidi dove proliferano gli ungulati. Marco Listello si è concentrato sul controllo dei caprioli evocando la richiesta introdurre gli animali fra le specie cacciabili, come avvenuto in Trentino.