Il problema della sicurezza passa attraverso politiche giovanili mirate

Nel febbraio 2016 un ordigno artigianale fece esplodere a Canelli la cabina telefonica di piazza Unione Europea. Nel luglio 2016 vandali imbrattavano di vernice la facciata della chiesa di San Rocco in piazza San Leonardo; nel settembre 2017 alcuni giovani si introducevano all’interno di una scuola canellese tramite l’effrazione di una porta antipanico, imbrattando l’androne e le scale  con un estintore della stessa scuola; il 4 febbraio 2018 veniva fatta esplodere una campana del vetro di via Buenos Ayres; infine il 18 febbraio 2018 vandali si introducevano nel Teatro Balbo della centrale via dei Partigiani danneggiando la struttura, il palco, le poltrone e i locali. Atti vandalici, eseguiti da giovanissimi canellesi.
La lettura di questi episodi ha portato i consiglieri comunali Simona Bedino, Alessandro Negro, Elena De Lago, per il gruppo “Canelli Viva”, a presentare una mozione, fatte alcune premesse.
«Il bilancio del Comune di Canelli prevede, – premettono i firmatari della mozione – da molti anni, alla voce politiche giovanili la somma di zero euro, non considerando così in alcun modo le esigenze di una fascia di cittadini che va dai 12 ai 20 anni, ritenendo erroneamente che sia sufficiente la preziosa attività svolta dalle associazioni sportive. Canelli appare da troppo tempo in uno stato di desolazione data dall’abbandono di importanti aree e da un generale senso di vuoto e di sporco (solo per fare alcuni esempi, il Teatro Balbo chiuso dal 2015, il campo del vice di Via Solferino, lo stato penoso delle aiuole sintetiche attorno agli alberi del centro, l’area di Via Giovanni XXIII e, per concentrarci su di un elemento, il suo filare di vite colmo di deiezioni di cani).
La politica sulla sicurezza non può ottenere nessun concreto risultato se non ci si occupa della cura dei giovani e dello spazio in cui viviamo ed è decisamente superficiale considerare sufficiente l’installazione di telecamere per reputare risolta la questione sicurezza.
Si è passati da un periodo in cui i furti in abitazione avvenivano prevalentemente nelle campagne sfruttando l’isolamento delle case ad un periodo, quello attuale, in cui i furti avvengono anche in pieno centro ed in orario diurno, sfruttando proprio quel generale senso di vuoto sopra richiamato (per fare un esempio pensiamo a come è cambiata Via dei Partigiani con la chiusura del Teatro Balbo).
Il senso di sicurezza nel Comune di Canelli non può evitare di essere collegato alle attenzioni verso i più giovani e verso gli spazi in cui viviamo.»
Questo il testo della mozione: «Con la mozione “Politiche giovanili + cura degli spazi = sicurezza” il Gruppo consiliare Canelli Viva intende porre l’attenzione sulla questione sicurezza partendo dalla valutazione di una serie di atti vandalici commessi a Canelli negli ultimi due anni da giovanissimi ragazzi canellesi.
Ci riferiamo all’esplosione della cabina telefonica di Piazza Unione Europea, alle scritte con vernice sulla facciata della chiesa di San Rocco, agli atti vandalici nelle scuole canellesi, alla distruzione della campana del vetro in Via Buenos Aires ed al recente e preoccupante danneggiamenti subiti dal Teatro Balbo.
Ragionando sul fatto che il Comune di Canelli, da anni, non investe un solo euro nelle politiche giovanili, ci chiediamo se i tristi fenomeni a cui assistiamo non siano in qualche modo frutto della politica della nostra Amministrazione.
Il ragionamento continua, poi, soffermandosi sullo stato di abbandono di molti spazi pubblici e non solo, come appunto il Teatro Balbo, il campo del vice di Via Solferino o l’ex parco del peso pubblico: luoghi abbandonati che, purtroppo inevitabilmente, portano a perdere il controllo del nostro territorio.
Il passo successivo è quello di notare un generale senso di abbandono e di sporco, di cui sono certamente responsabili anche i cittadini, ma al quale questa amministrazione non sembra saper reagire.
La conclusione del nostro ragionamento porta a soffermarci sul fatto che amministrazioni come quella guidata dal sindaco Gabusi parlino tanto di sicurezza e su questo tema vadano a cercare il consenso, senza però fare nulla per contrastare davvero ciò che ci fa sentire non sicuri.
Una città che si occupa dei suoi giovani è più sicura.
Una città che ha spazi di vita sociale è più sicura.
Basti pensare a quello che è diventata Via dei Partigiani, la via del Teatro Balbo, che a due passi da Piazza Carlo Gancia sembra già profonda periferia.
La gravissima questione dei furti ci consente un’altra importante riflessione: fino a poco tempo fa i furti riguardavano prevalentemente le case isolate in campagna, mentre oggi, purtroppo, sentiamo parlare e subiamo furti nei condomini del centro. Non è forse il generale senso di abbandono e di vuoto che ha causato questo? Una città viva ha meno paura e sa proteggersi decisamente meglio.
In conclusione invitiamo la nostra Amministrazione a ragionare insieme a noi per disegnare una Canelli che, occupandosi dei suoi ragazzi e andando oltre al delegare al solo sport questo compito, sappia ricreare un rapporto perduto tra Canelli ed i canellesi.
Due esempi concreti per capire cosa si poteva fare per contrastare il fenomeno descritto.
Il Teatro Balbo non doveva essere chiuso cercando ogni soluzione possibile compresa quella di permutarlo con uno degli immobili canellesi che abbiamo all’asta e non riusciamo a vendere nonostante i ribassi del prezzo.
Il secondo esempio è quello della scuola “Città della Musica Città di Canelli” poi “Twin Pigs Music Farm”, uno spazio di aggregazione per molti ragazzi, e non solo, che ha visto un momento di crisi, il tentativo da parte di alcuni volontari di ripartire ed un Comune che praticamente non si è accorto di nulla, commettendo un altro pesante errore.
Troppo comodo mettere al centro la sicurezza dei cittadini e pensare poi di cavarsela con qualche telecamera.
La sicurezza la mettiamo al centro anche noi e, senza volerne trarre vantaggio in alcun modo, ci rendiamo conto che non può essere trattata come un tema isolato e che un buon amministratore, più che a fare politica, è tenuto a trovare i giusti equilibri.»