Grazie al Bando Borghi Storici promosso insieme alla Regione Piemonte nel 2008, lo scorso dicembre era stato sottoscritto un Accordo di Programma per la realizzazione di alcuni progetti di valorizzazione paesaggistica, che finanziano interventi nei borghi antichi dei Comuni di Castelletto Molina, Pino d’Asti e Portacomaro”.
E lunedì 24 settembre è stato sottoscritto un nuovo Accordo di Programma tra la Provincia di Asti e i Comuni di Bubbio, Fontanile, Mombaruzzo e Moncucco Torinese. “Si tratta – spiega l’assessore all’ambiente e pianificazione territoriale Franco Ferraris – di un accordo per recuperare gli antichi borghi. L’impegno economico complessivo ammonta a 663.000 euro così ripartito: 89.000 euro (di cui 53mila 400 dalla Provincia) il Comune di Bubbio, 200.000 euro (120mila dalla Provincia) il Comune di Fontanile, 293.000 euro (175mila 800 la Provincia) euro il Comune di Mombaruzzo, 81.000 (48mila 600 la Provincia) il Comune di Moncucco Torinese. La Provincia di Asti cofinanzia il recupero degli antichi borghi per complessivi 397.800 euro e i Comuni per 265.200 euro. Alcune aree, per il loro inserimento nel contesto paesaggistico (belvedere, accessi ai ricetti, giardini storici), costituiscono elementi significativi per la valorizzazione del paesaggio delle aree di eccellenza del progetto di candidatura Unesco. Per sostenere il progetto la Provincia di Asti è riuscita ad ottenere il finanziamento dello Stato nell’ambito delle politiche ambientali e paesaggistiche in particolare finalizzate alla riqualificazione di siti”.
A rafforzare ulteriormente questi progetti c’è il censimento concluso recentemente, con cui la Provincia di Asti ha acquisito i dati relativi ai muri di contenimento, strutture di grande impatto sul paesaggio. “I Comuni hanno risposto puntualmente – commenta Ferraris – alla richiesta dei nostri uffici, segnalando attraverso un questionario le strutture presenti nel proprio contesto: si tratta di manufatti tipici del tessuto urbano dell’Astigiano, che a seguito di interventi strutturali o modifiche apportate negli anni Cinquanta e Sessanta, costituiscono oggi sia per dimensioni che per tecnologia costruttiva, elementi incongrui nel paesaggio”.
“Il progetto – continua Ferraris – si sta realizzando grazie all’impegno della Provincia e ai fondi regionali previsti dalla legge 14 del 2008 “Norme per la valorizzazione del paesaggio”. Al censimento seguirà il bando “concorso di idee” a respiro internazionale. Per l’organizzazione del bando e la procedura concorsuale gli uffici della Provincia di Asti saranno supportati dalla Fondazione degli Architetti di Torino e dall’Ordine degli Architetti di Asti, che si è reso disponibile, in quanto referente della pratica architettonica sul territorio, ad offrire il proprio contributo in fase di elaborazione del bando.
“Importante – sottolinea Ferraris – come altri progetti per la tutela dell’ambiente e del paesaggio stiano decollando, in particolare il progetto pilota in Valle Bormida che vedrà la Provincia di Asti e i Comuni della Langa Astigiana accompagnare il territorio alla certificazione ambientale (EMAS ed ECOLABEL) con particolare riferimento alle strutture ricettive e alla realtà produttiva del territorio. L’obiettivo è di replicare, in una seconda fase, l’esperienza su tutto il territorio della Provincia.” Grande impegno da parte dell’amministrazione provinciale di Asti, in sinergia con i Comuni del territorio, per il recupero e la valorizzazione dei borghi storici e delle colline astigiane del Piemonte. Dichiara il presidente della Provincia Maria Teresa Armosino: “Il territorio di Langhe, Monferrato e Roero presenta caratteristiche omogenee e particolarmente uniche sia sotto l’aspetto paesaggistico sia sotto il profilo delle eccellenze enologiche, tanto da essere oggetto di candidatura italiana Unesco 2011 per i Paesaggi Vitivinicoli di Langhe Roero Monferrato”.
La consegna del dossier di candidatura a patrimonio dell’umanità ha coronato anni di lavoro e di intensa collaborazione tra gli enti promotori e le amministrazioni locali, che insieme hanno fortemente creduto nell’ambizioso progetto di far riconoscere a livello mondiale il valore eccezionale del paesaggio del vino delle colline piemontesi. Nove i siti di eccezionale valore candidati, all’interno dei territori coltivati con i vitigni autoctoni delle grandi Denominazioni d’Origine (d.o.c. e d.o.c.g.). Il territorio della Provincia di Asti è interessato da sei “core zone”: la 1 “Freisa”, la 2 “Barbera”, la 3 “Asti Spumante”, la 4 “Loazzolo”, la 5 “Moscato” e la 9 “Grignolino”.
L’Icomos, organo tecnico incaricato dall’Unesco per l’analisi del dossier di candidatura, si è pronunciato lo scorso maggio, riconoscendo il valore universale dei paesaggi vitivinicoli di Langhe Roero e Monferrato come certo. Nell’ambito di tale parere, ha tuttavia richiesto approfondimenti finalizzati alla continuazione del processo valutativo, che il gruppo di lavoro costituito da Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Piemonte, Province di Alessandria, Asti e Cuneo, Associazione Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli e SITI, sta valutando.