Dopo il riconoscimento IGP (Indicazione geografica protetta) ai vitelloni piemontesi della coscia, l’impegno è ora quello di continuare a fornire le giuste informazioni ai consumatori al fine di adeguare le quotazioni alle esclusive caratteristiche organolettiche della Pienmontese”
Soddisfazione e compiacimento per il riconoscimento IGP ai vitelloni piemontesi della coscia è stata espressa dai vertici della Cia astigiana subito dopo la diffusione della notizia del compimento di un lungo iter burocratico e amministrativo conclusosi alla vigilia di Natale.
“Un riconoscimento – afferma il direttore della Cia di Asti, Mario Porta – che costituisce un importante passo del percorso di attestazione della qualità superiore della razza bovina piemontese.
Un tema su cui la Cia si è impegnata da quasi dieci anni, collaborando con il gruppo di tecnici, allevatori e veterinari che hanno preparato, con un lavoro durato anni, la complessa documentazione richiesta per ottenere il riconoscimento”.
“La nostra organizzazione – prosegue Porta – ha peraltro dato vita da tempo ad una serie di iniziative, tra cui l’annuale Giornata della Piemontese presso l’azienda Isola della Carne a Repergo di Isola d’Asti, allo scopo di comunicare al maggior numero di consumatori i valori organolettici e le esclusive caratteristiche alimentari della carne di razza bovina piemontese, sostenendo la linea di chi, il dr. Claudio Solito tra i primi, richiedeva una denominazione d’origine protetta a livello ufficiale e legislativo”.
“A questo punto – spiega il presidente provinciale della Confederazione – il nostro impegno sarà quello di lavorare per fare un altro importante passo sulla strada dell’accreditamento delle qualità della razza bovina piemontese: quello di vedere, da parte dei consumatori e del mercato, riconosciute tali qualità anche per quanto riguarda le quotazioni ed il prezzo al dettaglio”.