Caporalato e sicurezza temi affrontati nel convegno di Confagricoltura a Canelli

Nutritissima partecipazione al convegno “Lavoro in Agricoltura”  organizzato da Confagricoltura Asti e tenutosi stamattina, giovedì 2 marzo, nel salone convegni della filiale di Canelli della Cassa di Risparmio di Asti.

L’organizzazione agricola astigiana, da sempre attenta all’evolversi delle normative in ambito lavorativo, ha organizzato questo convegno con lo scopo di approfondire gli aspetti giuridici e amministrativi delle norme riguardanti il caporalato e la sicurezza sui luoghi di lavoro.

L’incontro ha fornito importanti indicazioni ai datori di lavoro per meglio comprendere l’enorme portata e le conseguenze che potrebbero avere le misure di contrasto al caporalato e allo sfruttamento del lavoro (la cosiddetta legge 199/2016) sul settore agricolo ma, in generale, su tutti i settori economici, al fine di evitare di incorrere in sanzioni e ha offerto strumenti importanti anche a quegli imprenditori che utilizzano la cooperativa che rappresenta uno strumento sempre più di frequente adottato in provincia di Asti, con particolare riferimento a contratti di appalto “genuini”.

Il convegno è stato introdotto e moderato da Roberto Bocchino, vicedirettore generale di Confagricoltura Asti che, dopo un primo inquadramento generale, ha passato la parola a Paolo Ponta, Viceprefetto Vicario della Città di Asti che ha affrontato il tema del caporalato.

“Un fenomeno che non è tipico di questa zona”, ha affermato Ponta, “ma proprio da Canelli è arrivata una riposta netta a favore del contrasto nei confronti di queste forme di sfruttamento, risposta giunta proprio dagli stessi agricoltori ai quali siamo riusciti a far capire che sono i primi responsabili di quanto accade all’interno del territorio”.

Cardine dell’incontro è stato l’intervento di Roberto Caponi, responsabile Area Sindacale di Confagricoltura nazionale che ha approfondito temi “caldi” quali la riscrittura del reato di caporalato e l’introduzione del reato di sfruttamento del lavoro con inasprimento delle sanzioni penali.

Ma lavoro significa anche sicurezza e norme in materia. Di ciò si è occupato Luigi Cesare Ivaldi responsabile Area Sicurezza e Salute sui luoghi di lavoro di Confagricoltura Asti, che ha fornito un contributo importante ai datori di lavoro per districarsi al meglio tra i mille rivoli della complessa normativa.

Un ulteriore contributo a riguardo è stato fornito da Oscar Salvadore, ispettore dello SPRESAL di Asti, il dipartimento dell’ASL che si occupa di igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro.

“Dal 2009 ad oggi sono diminuite le sanzioni per mancato rispetto delle norme di sicurezza per l’uso di macchinari agricoli nei confronti delle aziende”, ha affermato Salvadore, “questo come conseguenza di controlli più serrati da parte nostra, ma anche e soprattutto grazie a una presa di coscienza da parte degli imprenditori agricoli. Ma il dato più importante è che sono diminuiti drasticamente gli incidenti mortali derivanti dall’uso di macchine agricole”.

A chiusura degli interventi previsti Paolo Capra della FLAI CGIL di Asti ha commentato la normativa con particolare riferimento alla tutela delle condizioni dei lavoratori e a ciò che questo comporta in ambito aziendale.

“L’intento perseguito dalla legge in commento – lotta al caporalato e allo sfruttamento del lavoro in agricoltura”, ha affermato concludendo l’incontro il presidente di Confagricoltura Asti Massimo Forno, “è sicuramente condivisibile nelle sue linee generali, anche perché Confagricoltura denuncia da sempre tali fenomeni a tutela delle tante imprese che operano nel rispetto della legalità.

Alcune delle misure introdotte, però, non convincono pienamente e sollevano forti perplessità e preoccupazioni, a partire dalle disposizioni di carattere penale che estendono la punibilità al datore di lavoro, a prescindere dall’intervento del caporale, a fronte anche di violazioni lievi e occasionali”.