Il parco Boncore affidato alla cura dei giovani

Sul parco Boncore spesso si registrano interventi di cittadini che denunciano di volta in volta l’ abbandono di immondizia o gli atti di vandalismo compiuti a danno degli arredi. È un’ area utilizzata dai ragazzi che si avventurano con le loro biciclette sui percorsi mountain bike, dai giovani svolgono attività fisica e da persone delle diverse età che vi fanno una distensiva passeggiata. In un angolo è situato un parco gioco per i bambini che viene sovente frequentato dalle famiglie. È un patrimonio della comunità canellese che merita di essere maggiormente valorizzato. È facilmente accessibile dal centro della città e potrebbe diventare un bel polmone verde alternativo al centro urbano troppo cementificato. Nel parco purtroppo sono insufficienti gli alberi ornamentali che rendono attraenti i parchi cittadini. Alcuni, in tempi diversi, sono stati piantati con risultati poco edificanti e sono subito seccati. Restano tre grandi pioppi preesistenti all’ istituzione del parco che purtroppo hanno subito pesanti capitozzature che ne hanno in parte compromesso loro bellissima forma. Sul lato ovest ci sono sei pioppi cipressini di promettente sviluppo e sul lato nord cinque alberi che la momento della messa a dimora erano pseudoacacie umbracolifere che però, per mancanza di manutenzione, hanno sviluppato potenti polloni di gaggia diventano cespugli spinosi. Il parco, secondo i cittadini che lo frequentano, è da sviluppare e da gestire in maniera più efficiente. Mancano gli alberi e presto sarebbe il momento di procedere alla piantumazione di varie specie autoctone, atte a trasformare l’intera area in un parco vero e proprio. Gli alberelli già ci sono e, tutti insieme, fanno bella mostra in un angolo del prato: aceri, querce, betulle, tigli, olmi … Si tratterebbe di predisporre uno studio da parte di personale esperto in arboricoltura per procedere al trapianto in modo che ogni albero, da adulto, trovi il suo spazio adatto a renderlo maestoso, sicuro e sano. Le condizioni del suolo sono ottime in quanto del tutto privo di opere cementizie e di asfaltature. Notevole invece è il problema della gestione del parco. Gli alberi trapiantati necessitano per i primi anni di assidue cure affinchè non secchino, crescano rachitici o vengano maldestramente potati. A tal proposito si vedrebbe bene affidare la custodia del parco alle cure dei cittadini di ogni età ed in particolare ai ragazzi delle scuole locali ed ai giovani della città, il tutto dietro un preciso progetto e sotto la supervisione degli amministratori e tecnici comunali. Alcune classi delle scuole locali potrebbero essere assegnatarie della custodia di un loro alberello per curarlo nel delicato momento del trapianto e della prima crescita. Potranno apporre appeso al tronco il nome dei ragazzi, la data di piantumazione, la descrizione del tipo di albero. In tal modo, attraverso lezioni all’aperto, sotto la guida dei loro insegnanti, sarebbero sollecitati a esplorare il meraviglioso mondo degli alberi ornamentali per conoscerne la funzione che svolgono nel contesto urbano. I ragazzi, che sono sensibili ad esplorare i segreti della natura, diventerebbero assidui frequentatori del loro parco per usufruire dei benefici che gli alberi offrono. Altrettanto potrebbero fare gruppi di giovani per organizzare nel parco, incontri a carattere ludico, musicale, ricreativo, socializzante, sportivo. Diventerebbero così attivi e costruttivi custodi del loro bel parco cittadino. Dar fiducia i giovani, dare loro possibilità concrete di realizzarsi nella vita spesa per un ideale condiviso a vantaggio della comunità è il miglior sistema per combattere il tanto inutilmente deprecato vandalismo del patrimonio pubblico.

Romano Terzano