Si svolgerà all’Enoteca Bava di via Stazione 1 a Cocconato (Asti), venerdì 28 aprile alle 21, la presentazione del nuovo libro di Marco Malvaldi, “Oscura e celeste” (Giunti editore).
A dialogare con lo scrittore toscano ci sarà il “libraio itinerante” Davide Ruffinengo, che con il suo progetto “Profumi per la Mente” porta i libri nelle case, a scuola, nei teatri e nelle aziende per dare voce ai libri e rigenerare la curiosità dei lettori.
Questa sarà l’unica data astigiana di presentazione e una delle prime in assoluto: il libro infatti uscirà solo due giorni prima, il 26 aprile.
Ingresso libero fino a esaurimento posti. Gradita la prenotazione a benvenuti@bava.com.
La presentazione sarà seguita da un brindisi e, per chi lo desidera, da una visita alle cantine storiche Bava.
IL LIBRO – Con “Oscura e celeste” Malvaldi torna al genere del giallo storico, riportando in vita il padre della scienza moderna: Galileo Galilei, toscano verace, amante del vino e della tavola, incline alle facezie ma capace di volgere il proprio straordinario ingegno alla conoscenza.
Anno del Signore 1631. L’Europa è in guerra, le risorse scarseggiano ed è in corso una pandemia: a Firenze la peste infuria, il Granduca dà disposizioni per limitare i contagi ma c’è chi sa trarre beneficio dalle situazioni di emergenza; tra gli altri, un “filosofo naturale” che con la scusa del morbo ha ottenuto di stampare il suo ultimo libro in città anziché a Roma, eludendo gli accaniti controlli dell’Inquisizione. È Galileo Galilei, l’uomo che con il suo “cannone occhiale” ha scoperto le fasi di Venere e i satelliti di Giove, che fa esperimenti sul pendolo e sulla caduta dei gravi e adesso sta per pubblicare il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo: un’opera scritta in volgare affinché tutti possano capire che non l’uomo con i suoi dogmi bensì il Sole sta al centro dell’universo.
La vista di Galileo, però, è sempre più appannata, e le sue minute devono essere trascritte per il tipografo dalla figlia Virginia, che ha preso il velo nel convento di San Matteo in Arcetri. E come osservando attentamente la Luna si scopre che è coperta di macchie, così anche un luogo di preghiera, a frequentarlo assiduamente, rivela aspetti inattesi: c’è chi dice, per esempio, che in una cella il lume rimanga acceso troppo a lungo; che una notte si sia udito il suono di un corpo che cade…Galileo dovrà portare luce in un mistero più buio di una notte senza stelle, ma nulla può fermarlo perché lui sa che ogni cosa illuminata ha una parte oscura: sta a noi capire da che lato osservarla. E quando arriviamo a vederla nella sua interezza, ci avviciniamo alla nostra natura celeste.
L’AUTORE – Marco Malvaldi, classe 1974, laureato in chimica presso l’Università di Pisa, ha provato a fare il cantante lirico, ma ha abbandonato dopo poco per tornare alla professione di chimico. Esordisce nella narrativa nel 2007 con la serie dei vecchietti del Bar Lume, pubblicata da Sellerio: La briscola in cinque (2007), Il gioco delle tre carte (2008), Il re dei giochi (2010), La carta più alta (2012), Il telefono senza fili (2014); La battaglia navale (2016), A bocce ferme (2018). Da questa serie a partire dal 2013 è stata tratta una serie televisiva dal titolo I delitti del Bar Lume. Ha pubblicato anche Odore di chiuso (Sellerio, 2011, Premio Castiglioncello e Isola d’Elba-Raffaello Brignetti), giallo a sfondo storico, Milioni di milioni (Sellerio, 2012), Argento vivo (Sellerio, 2013), Buchi nella sabbia (Sellerio, 2015) e i saggi L’architetto dell’invisibile ovvero come pensa un chimico (Cortina Raffaello, 2017), Le due teste del tiranno. Metodi matematici per la libertà (Rizzoli, 2017), Per ridere aggiungere acqua. Piccolo saggio sull’umorismo e il linguaggio (Rizzoli, 2018), La misura dell’uomo (Giunti, 2018), Vento in scatola (Sellerio, 2019) e Bolle di sapone (Sellerio, 2021). Suoi racconti sono inclusi nelle antologie di Sellerio: Un Natale in giallo (2011), Capodanno in giallo (2012), Ferragosto in giallo (2013), Regalo di Natale (2013, La tombola dei troiai), Carnevale in giallo (2014, Costumi di tutto il mondo). Nel luglio 2013 vince il Premio letterario La Tore Isola d’Elba. Nel 2019 pubblica per il Mulino assieme a Stefano Marmi Caos.
BAVA – AZIENDA VITIVINICOLA
Sono più di 100 le vendemmie della famiglia Bava, da quando Giuseppe inaugurò a Cocconato l’albergo con ristorante, sala da ballo e cantina. L’edificio sorgeva proprio accanto alla linea ferroviaria Asti – Chivasso che stava nascendo tra le colline, a pochi passi dalla stazione: di lì a poco, la ferrovia avrebbe permesso trasporti e commerci più agevoli sulla direttrice di Torino, favorendo scambi e incontri. A capo della cantina oggi c’è il nipote del fondatore, Piero Bava: riconosciuto nel 2016 come uno dei “Patriarchi della Barbera”, Piero porta avanti la tradizione della famiglia con i suoi figli Roberto, Giulio e Paolo e i nipoti, Francesca e Giorgio. Tre diverse generazioni al lavoro fianco a fianco per offrire, su oltre 50 mercati nel mondo, vini che parlano di Piemonte, di autenticità, sostenibilità, rispetto per il territorio, radicati valori familiari e di ospitalità, di passione, di gusto.
In un secolo si fa la storia: si disegna e si definisce uno stile – in vigna, in cantina -, si fa il giro del mondo molte volte tra incontri, degustazioni, brindisi in tutte le lingue.
I vigneti della famiglia si sono estesi negli anni dal Monferrato fino alla Langa da Barolo (oggi 50 ettari, alternati a 20 ettari di boschi, noccioleti e prato per preservare la biodiversità). La produzione rappresenta uno spaccato enologico significativo di quest’angolo del Piemonte, tra diverse declinazioni di Barbera e di Nebbiolo, l’Albarossa, gli aromatici Malvasia di Castelnuovo Don Bosco, Moscato d’Asti e Ruché di Castagnole Monferrato e alcuni vitigni internazionali sapientemente interpretati, come lo Chardonnay e il Sauvignon Blanc.