Nel ventennale della scomparsa di Don Giuseppe Celi, indimenticato Direttore dell’Oratorio di Nizza Monferrato, 54 anni dedicati alla gioventù nicese, riceviamo un “ricordo” di Roberto Carrara, membro del Consiglio ispettoriale Ex allievi Don Bosco di Piemonte e Valle d’Aosta: «Un vero Figlio di Don Bosco”, come l’aveva definito nientemeno che il Rettor Maggiore dei Salesiani…. Questo è stato Don Giuseppe Celi. Una vita spesa a favore dei giovani all’Oratorio, dei suoi amati Exallievi e delle F.M.A. Suore della “Madonna” di Nizza… senza mai risparmiarsi.
Giunto a Nizza da Vercelli nel settembre del 1941, in una giornata cupa e grigia, raccontano le cronache di allora, “senza clamori, in punta di piedi… tra mille diffidenze iniziali da parte dei nicesi…. e non se ne andrà piu’ via. Benvoluto ed amato da tutti…” Qui, all’Oratorio Don Bosco terminerà la sua opera e devotissima vita.
L’entusiasmo e l’energia di Don Celi entrano sin da subito come un vortice nei cortili dell’Oratorio.
Il parco giochi si arricchisce e nel porticato si aprono sale per adunanze e quant’altro. La chiesa ampliata ed abbellita lo vede: celebrante, organista e, talvolta anche sacrestano. Si costruisce il campo sportivo (e poi in seguito anche il “campetto”) e gli Exallievi fondano la gloriosa Società sportiva “O.S.A. Nizza”, che poi gli stessi Exallievi con Don Celi chiameranno “Voluntas calcio oratorio” e la seguiranno sempre, come un tutt’uno coll’Oratorio.
Il teatrino si ingrandisce e diventa dignitosissimo Teatro, dove si proiettano tra l’altro anche, la domenica pomeriggio, molteplici film per i ragazzi che frequentano le Parrocchie e l’Oratorio.
Con Don Celi si costruisce la “Bocciofila” con annesso bar. Fiore all’occhiello di Don Celi è anche la famosa “banda musicale O.S.A.”, che ha avuto un genis illustre: Umberto Eco!
Come Don Bosco anche Don Celi non volle compromissioni con la politica, anche se fu sempre aperto al dialogo, franco e costruttivo, con tutti, comprese le istituzioni, nicesi e non.
“La Provvidenza è grande”, ripeteva a tutti. Uomo umile e mite, ma deciso; sempre obbediente nei confronti dei superiori salesiani, ha talvolta dovuto ingoiare “bocconi amari”, ma alla fine , con l’aiuto dei suoi fedeli Exallievi….l’ha sempre spuntata lui. Sempre per il bene del prossimo… in particolare dei giovani e dei più bisognosi.
Come ha brillantemente scritto l’ex allievo, Prof. Luigi Fontana dopo i funerali di Don Celi, quel 14 marzo 1995, in un Oratorio…. surreale, e stracolmo di suoi oratoriani: “Don Celi prosegui per una strada come quelle, forse, della Sua terra veneta; ma quella strada d’erba, si apriva ad uno spazio infinito, ad una epopea di luce, ad una musica ineffabile”.
Nel 2005 (il 22 febbraio) vi fu “l’Imprimatur” della Curia Vescovile di Acqui Terme (mons. Paolino Siri – Vicario Generale) alla Preghiera per “ottenere la glorificazione di Don Giuseppe Celi” e, negli anni seguenti, l’inizio delle procedure, per poter dar inizio alla Beatificazione di questo “santo” sacerdote. Tutto poi però, con sommo dispiacere di tutti… non proseguì. In seguito sappiamo essere giunte in Curia ad Acqui altre testimonianze importantissime da parte di persone che si son dette “miracolate” da Don Celi.
Per questo chiediamo attenzione, perché queste preziose testimonianze, a vent’anni dalla scomparsa di questo straordinario sacerdote, autentico figlio di Don Bosco, non cadano nel vuoto, non rimangano chiuse, magari per anni… in fondo ad un cassetto.
E che Don Giuseppe Celi, dal Paradiso ci illumini e protegga sempre».
Proprio nel ricordo di Don Celi, nel ventennale della sua scomparsa, domenica 22 marzo, è stato celebrato l’annuale convegno ex Allievi oratoriani con la S. Messa, ore 9,30, in sua memoria. Al termine l’Ex allievo Arnaldo Malfatto ha parlato del suo impegno umanitario in Ruanda con le sue “case famiglia”, e prima del pranzo sociale,è stato reso “omaggio” alla tomba di Don Celi al Cimitero comunale.