Alluvione 2016: incontro delle aziende agricole danneggiate

Giovedì 15 febbraio, alla Coldiretti di Asti, si sono riunite le aziende agricole, ubicate lungo la pianura del fiume Tanaro, danneggiate dall’alluvione 2016, quando l’Astigiano, tra il 24 e il 26 novembre, fu interessato da precipitazioni eccezionali che fecero esondare fiumi, torrenti e rii, provocando ingenti danni alle colture. 

A quasi un anno e mezzo dall’evento, molte imprese agricole attendono ancora un aiuto da parte dello Stato e attraversano tuttora enormi difficoltà nel ripristinare i terreni. 

All’incontro hanno preso parte il sindaco di Asti, Maurizio Rasero, con l’assessore Stefania Morra, il Sindaco di Rocca d’Arazzo, Pierluigi Berta, il Vice Sindaco di Costigliole, Luigi Baldi, e l’ingegner Roberto Crivelli reponsabile del settore tecnico della Regione Piemonte sotto la Direzione Opere pubbliche, Difesa del suolo, Montagna, Foreste, Protezione Civile, Trasporti e Logistica.

L’incontro è stato incentrato principalmente nell’individuazione di una metodologia di azione che possa rendere efficaci aiuti tempestivi in casi di questo genere. La discussione è infatti ruotata attorno alle casse di espansione del fiume create, dopo la grande alluvione del 1994, per proteggere la città di Asti.

Partendo dall’assunto che i terreni a monte e a valle della zona urbana della città, seppur non in prossimità dell’alveo, sono inevitabilmente soggetti alle inondazioni, diventa fondamentale manutenere il corso d’acqua al fine di prevenire il più possibile i danni.

Rimarcando la sua sensibilità sull’argomento, per essere cresciuto nel quartiere Tanaro, il sindaco ha detto: “La “pulizia” del fiume è sempre al primo punto della mia agenda. Abbiamo inanzitutto attuuato una organizzazione degli interventi, riattivando un Piano di emergenza della Protezione Civile, il Comitato e l’Unità di Crisi. Siamo poi andati in deroga per eliminare le piante con un intervento di un milione e seicento mila euro ed ora interverremo per rimuovere il materiale litoide per un totale di 42 mila metri cubi”.

L’ingegner Roberto Crivelli ha illustrato gli aspetti meno conosciuti del Piano di assetto idrogeologico, presentando tutti gli interventi che possono essere realizzati direttamente dagli agricoltori, a seconda che i terreni siano in zona privata o demaniale. In questo senso, il Sindaco di Asti ha responsabilmente raccolto l’invito, lanciato da Coldiretti, di realizzare un coordinamento per chiedere le autorizzazioni.

Purtroppo – ha sottolineato Antonio Ciotta, direttore di Coldiretti Asti – ci sono ancora molte aziende agricole in difficoltà, e un coordinamento fra i sindaci della zona potrebbe aiutare le aziende nel ripristino dei terreni.

Con il Comune di Asti contiamo di censire le varie esigenze di sgombero e ripristino dei terreni da parte degli agricoltori e di presentare richieste cumulative, in modo da avere così maggiore considerazione da parte delle autorità competenti, a cominciare dall’Autorità di bacino del fiume Po”.