>> Due arresti per furto di rame

La notte del 25 giugno una pattuglia dei carabinieri di San Damiano d’Asti, impegnata in un servizio di prevenzione reati, ha tratto in arresto in flagranza di furto aggravato due persone, Pisani Luciano, 1972, residente a Costigliole d’Asti, disoccupato, e Rapé’ Salvatore, 1966, residente a Santo Stefano Belbo (Cn), imbianchino.

I due sono stati sorpresi, vero le ore 4, all’interno del capannone della ex Facis di corso Roma, intenti a tagliare i cavi di rame di grossa sezione facenti parte dell’impianto elettrico.
Al termine delle formalità gli arrestati sono stati associati alla Casa Circondariale di Asti, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

I ladri di rame prendono di mra cimiteri, chiese, zuccherifici, industrie ma soprattutto le linee ferroviarie.  Si attaccano a tutto per riuscire a racimolare un po’ di questo metallo, talmente ambito e costoso da essere definito “oro rosso”. Vasi, tettoie e addirittura crocifissi divelti dalle tombe nei cimiteri; ma anche grondaie di palazzi e di chiese, smontate e portate via per essere rivendute o riutilizzate sul mercato illegale.

I furti di rame in Italia si sono moltiplicati e il fenomeno sta diventando sempre più preoccupante anche perché le quotazioni di questo metallo sono salite moltissimo. Oggi una tonnellata (1.000 Kg) arriva a costare anche 8 mila euro. Il rame d’altronde – metallo di base utilizzato nell’edilizia, nei trasporti, nell’elettrotecnica e nell’industria – è considerato il miglior conduttore elettrico, dopo l’argento. Non solo: è resistente alla corrosione, robusto e flessibile e può essere riciclato al 100% senza perdere le sue capacità. Diventa quindi ambitissimo sul mercato clandestino.

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