Incontro Lions sulle strade ferrate del Cavour

Noi LIons con le nostre iniziative di aiuto, stiamo mostrando con le Associazioni locali di Polonia e Romania e con la Fondazione del Lions Club Internazionale come il motto “WE SERVE” sia un simbolo di solidarietà effettiva e concreta assistenza.” esordisce il presidente Lions Nizza Monferrato-Canelli, Pietro Masoero, nel comunicare il prossimo incontro con i soci, il 15 marzo, a Canelli.

“Ma, come promotori di incontri di confronto e discussione culturale, non possiamo alzare bandiera bianca e rinunciare a proseguire il nostro cammino; lo dobbiamo alla nostra vita ai nostri giorni come testimonianza di comunione con il passato e voglia di futuro..

E, con la volontà di riprendere il cammino in questo oltremodo sfortunato inizio del 2022, in un clima di incertezza e di timore che ancora e di più, scuotono il nostro quotidiano, andiamo a riproporre ai nostri Soci (dopo la prudente sospensione per il passaggio alla Zona Arancione della Regione Piemonte) un salto nel tempo verso un personaggio ed un periodo che nella Storia Italiana hanno segnato profondamente la vita dell’allora Regno di Sardegna e dell’Italia:

CAMILLO PAOLO FILIPPO GIULIO BENSO CONTE DI CAVOUR, DI CELLARENGO E DI ISOLABELLA negli anni 1850 – 1860 Dieci anni di Storia e di Strade Ferrate.

Camillo Benso Conte di Cavour, politico, patriota e abile imprenditore è un personaggio emblematico nel percorso dei successi e degli insuccessi di Casa Savoia. ( Gli eventi tragici del 2014 e di questi giorni portano alla nostra mente un’altra impresa militare da lui strategicamente voluta tra il 1853 – 1854.)

Proponiamo ai nostri Soci il percorso storico di questi dieci anni perché sono stati anni cruciali con la Guerra di Crimea ma anche e soprattutto per i trasporti nel Regno di Sardegna quasi come fattore propedeutico di una Italia unita.

Camillo Benso di Cavour, anticlericale, dalle idee liberali, sostenitore dell’espansionismo del Regno di Sardegna, fu nel contempo fautore del progresso civile ed economico promuovendo cospicui investimenti industriali, finanziari, sia di matrice “italiana” sia straniera ( Francese ed Inglese), nel settore agrario ma soprattutto in campo ferroviario. “..Cavour attribui alle ferrovie una importanza decisiva nello sviluppo e nel progresso civile e del movimento nazionale( ctz)

Nel 1846 pubblicò “ Des Chemins de Fer en Italie” stampato a Parigi da Plon Freres

il Conte Ilarione Petitti, Consigliere di Stato del Regno di Sardegna, nella prefazione dice: Non ci sono più persone che in possesso di una normale dose di buon senso possano contestare oggi l’utilità, possiamo dire la necessità delle Strade Ferrate. Sono stati sufficienti pochi anni per aprire nella pubblica opinione una completa rivoluzione a loro favore…

Nel testo Cavour entusiasta delle linee ferroviarie già in esercizio in Francia, Belgio, Gran Bretagna, Germania, estende il suo entusiasmo quasi in una pianificazione strategica da Torino (Capitale d’Italia) a Taranto, alla Savoia, alla Sardegna, considerandone tutti i possibili vantaggi politici ed economici.

E quello delle “Strade Ferrate” è un tema che si addice al vivace dibattito dei tempi moderni con le rivendicazioni che da ogni dove vengono portate alla ribalta quotidiana dai giornali e dalle pagine” internet”.. e nasce allora la domanda.

ALLA LUCE DELLA SITUAZIONE DI QUESTO NOSTRO OGGI LE STRADE FERRATE SONO ANCORA FATTORE DI UNA MOBILITA’ CHE CREA COESIONE SOCIALE? SONO ANCORA MOTORE DI PROGRESSO E SVILUPPO ECONOMICO?

Il treno e le strade ferrate, diventati nel tempo mezzo di trasporto anche per eserciti, per i viaggi dell’orrore, per le migrazioni, per il pendolarismo lavorativo, studentesco, turistico, nell’ anno del Signore 2022 sono nuovamente lo strumento per una nuova migrazione e testimoni di lacerazioni famigliari brutali, sono testimoni di una fuga ma verso una speranza di vita.

Consapevoli di dover affrontare anche questo aspetto della realtà, il 15 marzo a Canelli con la partecipazione di MAURO CALIENDO, Presidente del Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, avvocato, studioso e cultore di storia si tratterà il tema 1850 1860 Dieci anni di Storia.

GIUSEPPE BALDINO – Dirigente INPS e Studioso di Storia del Territorio, Cultore e Saggista intratterrà sul tema 1850-1860 dieci anni di Strade Ferrate con particolare attenzione a quelle del nostro territorio.

Perché 1850-1860 Dieci anni di Storia e di Strade Ferrate?

Perché desideriamo esplorare questo decennio come un arco di tempo in cui il Regno di Sardegna pur attraversando una fase storica complessa sia sotto il profilo istituzionale ed internazionale ha sviluppato strategie e politiche economiche che hanno trovato nella progettazione e costruzione delle Strade Ferrate una grande motivazione di crescita e di contatto con i cittadini.

Progetti su progetti legati alla espansione territoriale, al collegamento del Piemonte con i porti di Genova e Savona, alla prospettiva di annettere la Lombardia, ad aprire le vie con la Francia e la Svizzera.

Ma, anche perché nel 2023 saranno 170 anni che è stata inaugurata la linea Torino Asti Alessandria Genova mentre sono trascorsi 130 anni per la linea Asti Nizza Acqui Ovada Genova.

Il Presidente della Fondazione Asti Musei e della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, Mario Sacco, in occasione della inaugurazione della mostra “Una rotaia lunga 170 anni” organizzata ad Asti nelle sale di Palazzo Mazzetti, dalla Fondazione SLALA (Fondazione nata per “esercitare attività mirata allo studio e alla promozione del sistema logistico del Nord Ovest dell’Italia nonché le infrastrutture per il trasporto e la movimentazione delle persone e delle merci. con particolare riguardo alle rete ferroviaria e ai connessi centri di smistamento.”):

La ferrovia voluta da Cavour a metà Ottocento ha rappresentato un potente elemento di sviluppo per lo Stato Sardo-Piemontese di allora e per lo Stato Unitario pochi anni dopo, ma contemporaneamente ha fornito un contributo essenziale per lo sviluppo dell’economia astigiana….”

Nella stessa occasione il curatore della mostra Roberto Livraghi ebbe a dire:

La Ferrovia Torino Genova, a oltre un secolo e mezzo di distanza, ci interroga ancora e soprattutto ci induce a parlare del Nord Ovest… Soprattutto la ferrovia diventa la sede di un intreccio virtuoso di coordinamento pubblico e di iniziativa privata.

Ma allora come non riflettere sulla attualità di questo collegamento in un contesto di respiro europeo?”

Sono stati invitati a partecipare:

Dott. Edoardo Vallarino Gancia Presidente C.P.U Canelli

Bott. Sergio Bobbio: segretario C.P.U Canelli

Ing. Luigi Cantamessa Presidente Fondazione F.S.

Arch. Giovanni Currado Presidente Tavolo Tecnico sulla mobilità sostenibile

Arch. Michela Scaglione Docente presso Università degli Studi di Genova per Disegno e rappresentazione del paesaggio – Progettazione delle aree verdi.

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