Al Teatro Alfieri di Asti, una giuria prestigiosa e ospiti importanti hanno premiato il talento di cinque giovani esordienti, messisi in luce durante l’anno nei vari campi in cui Giorgio era maestro. Ad aprire le danze dell’evento è stato il Nizza, offerto in un sontuoso aperitivo di presentazione condotto dal Presidente dell’Associazione Produttori del Nizza Gianni Bertolino.
Per ricordare Giorgio Faletti, indimenticato “figlio” di Asti, tra i più famosi personaggi ad essere partiti dalla città piemontese per conquistare le platee di tutto il mondo, dall’anno scorso è stato istituito un premio a lui intitolato.
Se la prima edizione è stata un esordio da ricordare, questo secondo appuntamento, tenutosi il 25 novembre al Teatro Alfieri di Asti, è stato un vero e proprio successo, con tantissimi ospiti prestigiosi e un brindisi assolutamente all’altezza, che ha visto protagonista il “Nizza”.
Il vino simbolo della zona astigiana, recentemente insignito di una propria docg, è stato degnamente rappresentato dal suo principale “ambasciatore”: Gianni Bertolino, produttore dell’azienda vinicola Tenuta Olim Bauda e Presidente dell’Associazione Produttori del Nizza.
Cinema, letteratura, musica, comicità e sport: sono questi gli ambiti nei quali Giorgio Faletti ha lasciato il suo segno indelebile. Non a caso, sono proprio queste cinque le categorie dei premi consegnati ad altrettanti “esordienti” che si sono particolarmente distinti nel corso dell’anno.
Per il 2016, i nomi di chi ha avuto l’onore di salire sul palco di Asti sono stati: Gabriele Mainetti, regista di Lo chiamavano Jeeg Robot, per la sezione Cinema; Luca D’Andrea, autore rivelazione con il thriller La sostanza del male, per la letteratura; Antonio Maggio, cantautore, per la sezione musica; Alberto Patrucco, noto anche per la partecipazione a programmi come Zelig e Ballarò, per la sezione comicità; Antonio Giovinazzi, pilota protagonista in GP2 e in lizza per un possibile passaggio in F1, per lo sport.
L’organizzazione firmata Orlantibor, iCompany e Comune di Asti, ha selezionato un comitato scientifico di primissimo livello, chiamandolo al difficile compito di selezionare i giovani esordienti. A comporlo sono stati: il regista Fausto Brizzi, il campione automobilistico Dindo Capello, l’editor Severino Cesari, il dj e giornalista Massimo Cotto (che insieme a Roberta Bellesini Faletti è direttore artistico del premio) e l’attore Enzo Iacchetti.
Non sono mancati anche due “super- ospiti”, intervistati sul palco da Massimo Cotto e Roberta Bellesini: il produttore cinematografico e dirigente sportivo Aurelio De Laurentiis, e il cantante degli Stadio Gaetano Curreri.
A condurre la serata l’attore comico Dario Cassini, splendidamente supportato dalla madrina d’eccezione Ilenia Pastorelli, che nel ruolo di protagonista femminile di Lo chiamavano Jeeg Robot ha vinto il David di Donatello 2016 come migliore attrice protagonista.
Prima che l’eccezionale susseguirsi di emozioni, musica, interviste, ricordi, canzoni e premiazioni entrasse nel vivo, la serata ha potuto vivere anche un’introduzione assolutamente all’altezza. Merito del Nizza, il vino 100% Berbera, proveniente solo dalla zone più vocate e prestigiose dell’astigiano, che è stato offerto a tutti i presenti in un aperitivo di “presentazione” tenutosi nel foyer del Teatro Alfieri.
A fare gli onori di casa, come detto, è stato Gianni Bertolino, Presidente dell’Associazione Produttori del Nizza che conta 39 aziende vitivinicole, tutte impegnate nella produzione e nella promozione di quello che è un vero e proprio “gioiello” delle colline che circondano Asti. Un gioiello che nel 2016 ha visto l’uscita delle prime bottiglie figlie del nuovo disciplinare introdotto nel 2014, che ha ufficialmente riconosciuto la denominazione Nizza e ha stabilito le linee guida di un percorso che mira a portare questo vino nell’olimpo dei rossi più apprezzati del mondo.
Davvero si può dire che, quest’anno, il Premio Giorgio Faletti, oltre alle consuete categorie di cinema, letteratura, musica, comicità e sport, con la presenza del Nizza ha dato lustro e prestigio anche a una sesta sezione di “esordienti”: quella dei vini che si sono affacciati nel 2016 sul difficile palcoscenico dell’enologia più prestigiosa.