Con la determinazione che lo contraddistingue il radiologo ovadese, Maurizio Mortara, ha presentato ad un’ottantina di canellesi, al bar Roma, venerdì 15 gennaio, il suo “Afghanistan dall’altra parte delle stelle”.
Un altro piccolo grande obiettivo raggiunto: sentirsi sempre collegato al popolo afghano “alla sua gente e alla sua terra”, dove ha già svolto, con Emergency, due missioni umanitarie e dove ritornerà, a febbraio, a consegnare un’apparecchiatura Tac radiologica e dove, nell’ospedale Emergency di Lashkar-gah (150 km a sud di Kandahar), avrà il compito di formare una scuola per operatori radiologici.
Un libro nato dalla sua esperienza umanitaria, coraggiosa e commovente, un resoconto pacato, mai retorico, un atto d’amore.
Nella illuminante prefazione si legge: «Vivere sei mesi in Afghanistan non è uno scherzo. Giorno dopo giorno, battaglia dopo battaglia, villaggio dopo villaggio, il paese sta sprofondando sempre più in una guerra subdola e misteriosa della quale pochissimo trapela nel mondo occidentale… Kabul terra di nessuno… Una realtà dove tutto e il niente sono quasi la stessa cosa, dove anche la morte non ha confine rispetto alla vita …
Il libro racconta una guerra che nessuno racconta mai per intero… Testimonianze per rendersi conto di come sia buio il mondo visto ‘Dall’altra parte delle stelle’».
Un libro che si legge d’un fiato e val la pena di comprare: 14 euro il costo, che gli attenti titolari della cartolibreria ‘Il segnalibro’ di Corso Libertà, destineranno interamente a Emergency.
Durante l’incontro, Mortara ha fatto riferimento all’iniziativa di alcuni studenti, che hanno creato un’associazione chiamata il ‘Ventilatore’ che dovrebbe raccogliere i fondi (3/4mila euro) per acquistare un apparecchio respiratorio da portare in Afghanistan. Dell’associazione si potrà far parte con l’acquisto della tessera, che costa 10 euro.