Ospedale della Valle Belbo: riapertura del cantiere?

A seguito della possibile riapertura del cantiere dell’ex ospedale della Valle Belbo, non sono poche le critiche.
Forza Italia astigiana, in primis: “Sulla sanità manca una visione strategica definita – dichiara il neo coordinatore provinciale Ercole Zuccaro – L’assemblea dei sindaci ha recentemente votato un Pat (Piano azione territoriale) senza un adeguato coinvolgimento nel confronto e senza la possibilità di poter discutere scelte sociosanitarie che impattano sulla qualità della vita”.

“Onestamente, non capisco i toni trionfalistici sul piano dell’ex ospedale della Valle Belbo – dice Marco Gabusi, sindaco di Canelli e presidente della Provincia – I soldi non ci sono. Al massimo c’è un progetto per reperire le risorse. Mancano 28 milioni di euro. Dieci arriveranno da un mutuo che la Regione non ha ancora autorizzato e 18 milioni da un privato che non è stato ancora individuato e che potrà avere i suoi intoppi. I posti letto dell’hospice e della continuità assistenziale possono garantire circa 2,8 milioni di euro lordi l’anno. Impensabile che chi arrivi abbia 18 milioni in contanti. Quindi il mutuo di 15 anni costerebbe circa 1,7 milioni l’anno.

Altra uscita del privato è quella del personale a circa 900 mila euro all’anno. Chi investirebbe una cifra così alta per un utile così basso di circa 300 mila euro l’anno?”.
“Basta usare la parola ‘ospedale’ – sostiene il medico sindaco di Calosso, Giuseppe Ugonia – E’ fuorviante e prende in giro 40 mila persone della Valle Belbo. Quello sarà un presidio di territorio, cosa ben diversa da ciò che era stato pensato nel 2008”. Anche per il dottor Ugonia “i 40 milioni sono mal spesi e non per un poliambulatorio faraonico che non fa altro che offrire servizi sanitari da Casa della Salute”.iapertura del cantiere Ospedale della Valle Belbo?

A seguito della possibile riapertura del cantiere dell’ex ospedale della Valle Belbo, non sono poche le critiche.
Forza Italia astigiana, in primis: “Sulla sanità manca una visione strategica definita – dichiara il neo coordinatore provinciale Ercole Zuccaro – L’assemblea dei sindaci ha recentemente votato un Pat (Piano azione territoriale) senza un adeguato coinvolgimento nel confronto e senza la possibilità di poter discutere scelte sociosanitarie che impattano sulla qualità della vita”.

“Onestamente, non capisco i toni trionfalistici sul piano dell’ex ospedale della Valle Belbo – dice Marco Gabusi, sindaco di Canelli e presidente della Provincia – I soldi non ci sono. Al massimo c’è un progetto per reperire le risorse. Mancano 28 milioni di euro. Dieci arriveranno da un mutuo che la Regione non ha ancora autorizzato e 18 milioni da un privato che non è stato ancora individuato e che potrà avere i suoi intoppi. I posti letto dell’hospice e della continuità assistenziale possono garantire circa 2,8 milioni di euro lordi l’anno. Impensabile che chi arrivi abbia 18 milioni in contanti. Quindi il mutuo di 15 anni costerebbe circa 1,7 milioni l’anno.

Altra uscita del privato è quella del personale a circa 900 mila euro all’anno. Chi investirebbe una cifra così alta per un utile così basso di circa 300 mila euro l’anno?”.

“Basta usare la parola ‘ospedale’ – sostiene il medico sindaco di Calosso, Giuseppe Ugonia – E’ fuorviante e prende in giro 40 mila persone della Valle Belbo. Quello sarà un presidio di territorio, cosa ben diversa da ciò che era stato pensato nel 2008”. Anche per il dottor Ugonia “i 40 milioni sono mal spesi e non per un poliambulatorio faraonico che non fa altro che offrire servizi sanitari da Casa della Salute”.

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