Sabato 30 gennaio è scomparsa, all’età di 79 anni, il soprano canellese Susanna Ghione. ospite della casa di riposo “Opera don Luigi Ferraro” di Incisa Scapaccino.
Guidata ed ispirata dal padre Mario, storico organista di San Leonardo e tra i protagonisti del mondo vitivinicolo canellese, Susanna Ghione ha legato il suo nome al mondo della lirica.
Interprete delle opere dei principali compositori italiani e stranieri, ha duettato con i più grandi lirici internazionali nei maggiori teatri del mondo.
Molto attaccata alla sua terra e alle sue tradizioni, alla fine degli Anni ’90 si ritirò a Canelli, sotto la collina della Moncalvina, nella casa di campagna. Ma continuò ad occuparsi della passione che l’aveva sorretta per tutta la vita, insegnando il bel canto a decine di soprani anche stranieri, che soggiornavano per mesi a Canelli per apprendere i segreti del melodramma italiano.
Nota anche all’estero, soprattutto nel Nord Europa, Stati Uniti e Estremo Oriente, all’apice della sua carriera ottenne grande successo in Giappone. Da Tokyo a Osaka e Nagoja Susanna Ghione incantò, in una serie di seminari e incontri, migliaia di giapponesi accorsi ad ascoltarla. Dopo 35 anni di carriera, fu invitata dalla professoressa Rieko Hikita, docente di canto all’università di Tokyo.
«In Giappone – raccontava – ho trovato migliaia di appassionati e di cantanti che hanno seguito le mie lezioni, spesso aperte a tutti, con un’attenzione e una concentrazione non comune».
In quell’occasione tenne, nel giorno di Santo Stefano, un concerto applauditissimo a Tokyo, insieme agli allievi che aveva seguito anche in Italia. Uno dei suoi sogni era quello di veder rinascere il teatro “Balbo” di Canelli e di «tenere a battesimo il nuovo teatro con una bella opera lirica».
Lascia i fratelli Clotilde e Ninetto, titolare di una nota azienda vinicola canellese.