Si è conclusa, giovedì 9 dicembre, dopo mesi di difficoltà e contestazioni, la tormentata vicenda amministrativa nicese.
All’epilogo si era pervenuti, mercoledì 1 dicembre, allorché undici consiglieri comunali di Nizza Monferrato (4 di maggioranza e 7 di minoranza) avevano sottoscritto, presentato e protocollato la mozione con la quale chiedevano espressamente le dimissioni del sindaco Pietro Giovanni Lovisolo.
I 7 consiglieri di minoranza (Insieme per Nizza): Maurizio Carcione, Sergio Perazzo, Gian Domenico Cavarino, Fulvio Zaltron, Mauro Damerio, Arturo Cravera, Massimiliano Spedalieri.
I 4 consiglieri di maggioranza (Nizza 2014): Fabrizio Pasquale Berta, Oriana Gotta, Maria Beatrice Pero e Maurizio Andreetta. I consiglieri di maggioranza rimasti avevano così difeso il sindaco Lovisolo: “Il nostro sindaco non è arrogante o despota. E’ un sindaco che sa cosa vuole, sa che cosa serve alla città di Nizza per migliorare e crescere e ha saputo ottenere gli obiettivi che si era prefisso.”
Il sindaco aveva 30 giorni di tempo per convocare il consiglio comunale per discutere la mozione degli undici. Ma il procrastinare del primo cittadino ha indotto gli undici firmatari a presentare, nel primo pomeriggio di giovedì 9 dicembre, le proprie dimissioni nelle mani del vicesegretario Domenico Fragalà (in sostituzione del segretario generale Anna Sacco Botto assente per ferie), provocando così lo scioglimento del Consiglio.
Al Prefetto di Asti toccherà nominare un Commissario che dovrà assumere pro tempore compiti di ordinaria amministrazione della città fino alle nuove elezioni amministrative e indire le elezioni alla prima tornata elettorale utile.
“Non è una cosa simpatica… – è il commento politico dell’onorevole Massimo Fiorio – ma l’atteggiamento del sindaco Lovisolo non è cambiato, anche nello stillicidio degli ultimi nesi. Non c’è stata da parte sua volontà di dialogo. Gli undici hanno deciso di fermarlo contestualmente perché ritenuto non solo incapace ma anche dannoso. Chi è causa del suo male…” .