I produttori di abbigliamento da bambino hanno evidenziato la necessità di adeguarsi alle norme tecniche per immettere sul mercato prodotti sicuri per bambini. Per questo motivo UNI (Ente Nazionale Italiano di Unificazione) ha sottoposto all’inchiesta pubblica preliminare un nuovo progetto di norma che riguarda la sicurezza nell’abbigliamento per bambini. Il futuro Rapporto tecnico “Linee guida sull’utilizzo della norma europea EN 14682:2007 cordoncini e lacci nell’abbigliamento per bambini – Specifiche” è stato elaborato per aiutare tutti gli utilizzatori della norma europea a comprendere meglio gli stili d’abbigliamento e la norma armonizzata.
Il progetto – di competenza della commissione Tessile e abbigliamento – è stato redatto seguendo il formato “domanda e risposta” e tutti i capi menzionati rappresentano esempi di domande frequentemente sollevate dall’industria dell’abbigliamento o dalle autorità di sorveglianza del mercato. Le risposte sono state esaminate e approvate dal CEN/TC 248/WG 20.
Il progetto costituisce un documento esplicativo della norma sulla sicurezza dell’abbigliamento da bambino: non stabilisce nessun nuovo requisito ma garantisce la corretta interpretazione dei principali casi nei quali si possano riscontrare dubbi, con esempi e immagini.
La fase di inchiesta pubblica preliminare – fondamentale per vagliare preventivamente le esigenze del mercato – terminerà sabato 4 maggio, data entro la quale è possibile inviare commenti attraverso le pagine web dell’Inchiesta pubblica preliminare e segnalare il proprio interesse a partecipare ai lavori di normazione.
Tutti i soggetti interessati possono quindi far pervenire i propri commenti o segnalare il proprio interesse a partecipare ai lavori normativi.
L’inchiesta pubblica preliminare, entrata in vigore dal 1° gennaio 2011, nasce dall’esigenza di trasparenza del processo di normazione tecnica volontaria. Infatti, solo vagliando preventivamente le concrete esigenze del mercato è possibile avviare in maniera utile ed efficace i lavori di normazione, perché lo sviluppo di una norma deve aver luogo solo di fronte a un reale beneficio e individuando tutti i soggetti significativi degli interessi in gioco, in modo che ci sia una “rappresentanza adeguata”.