Mariano Rabino rinuncia al vitalizio regionale

MARIANO RABINOMariano Rabino, parlamentare albese di Scelta Civica, lo aveva anticipato sul proprio profilo Facebook: «Domani alle 8, in diretta ad Omnibus su La 7, farò un annuncio speciale a propositi di vitalizi e non».

L’annuncio “speciale”, puntuale, è arrivato durante la trasmissione del programma di approfondimento politico, condotto da Alessandra Sardoni e Andrea Pancani e ha spiazzato conduttori e ospiti del seguitissimo talk show. «Il nostro partito “Scelta Civica” ha depositato, in vista del dibattito alla Camera sulla riforma Costituzionale, bicameralismo e così via, una proposta per abolire i vitalizi regionali, i vitalizi ai politici per il futuro e rendere più sostenibili quelli per il passato» ha esordito il parlamentare di origine albese che ha aggiunto: «Io, essendo un ex consigliere regionale del Piemonte e avendo maturato, tra il 2005 e il 2010, il diritto ad un vitalizio al compimento del mio sessantacinquesimo anno d’età, comunico che rinuncio al vitalizio».

Piacevolmente spiazzato dalla dichiarazione, il conduttore Andrea Pancani ha chiesto a Rabino le ragioni di una tale decisione e il deputato ha risposto: «Lo faccio coerentemente alla proposta che fa il mio partito, credo che sia giusto, perché di tutte le cose che vengono oggi garantite ai politici, questa, è in assoluto la cosa più inaccettabile e diventata maggiormente insostenibile, perché viene garantito a vita un vitalizio a prescindere dal contributo effettivamente versato».

Il segnale lanciato da Rabino è di quelli forti e destinati a far discutere, in un periodo in cui la fiducia nella politica è ai minimi storici e ai politici viene rinfacciato di chiedere sacrifici agli elettori non essendo disposti a farne in prima persona. Un’accusa piacevolmente rispedita al mittente, con i fatti e non solo con slogan o promesse, mai seguite da fatti, cui hanno abituato i politici, dall’albese Mariano Rabino, la cui decisione permetterà alle casse regionali piemontesi un risparmio nell’ordine dei 2.500 euro lordi mensili.