>> Il mercato del lavoro: situazione attuale e prospettive

Quali sono le sfide che ci attendono e che le nuove generazioni dovranno affrontare per entrare nel mondo del lavoro? Perché la crisi attanaglia vasti strati della società? Come creare sviluppo e crescita per le piccole e medie imprese e aumentare i posti di lavoro? Ricostruzione e boom economico, benessere, globalizzazione, recessione… Comprendere il passato e il presente per costruire il futuro. Argomenti di grande attualità che coinvolgono anche l’Astigiano che lamenta perdita di posti di lavoro e piccole e medie imprese sempre più in difficoltà.

Se n’è parlato sabato 29 ottobre durante la Conferenza Provinciale di Confimprese (associazione di micro, piccole e medie imprese di artigiani e professionisti) al Centro Culturale San Secondo; dal dibattito è emersa l’urgente necessità di promuovere ricerca, innovazione, uso di tecnologie avanzate e maggiore flessibilità del lavoro.
Introdotti dal Presidente Provinciale Confimprese Pier Paolo Gherlone, con il saluto del Direttore Generale CRA Carlo Demartini e del Presidente Nazionale di Confimprese Guido d’Amico – dopo aver annunciato il passaggio del Vice Presidente Provinciale API Renato Saccon a Confimprese Asti dove verrà cooptato nel consiglio direttivo – al tavolo dei relatori si sono avvicendati rappresentanti di Comune, Provincia, Confagricoltura, UIL, ACLI e Ordine dei Commercialisti.

Il forum ha avviato il confronto con il saluto degli Assessori al Lavoro del Comune di Asti Pier Cesare Mora e della Provincia di Asti Marco Versè. “La crisi del lavoro, per il Comune – ha ribadito Mora – è l’emergenza numero uno da risolvere. Le risorse sono carenti e i tagli ben noti. Siamo disposti ad accogliere proposte e progetti; occorre concretezza nel dare una risposta ai giovani in cerca di lavoro e favorire l’insediamento di nuove imprese. Anche l’Università è importante per il trasferimento delle conoscenze dalla scuola al mondo del lavoro”. L’assessore Versè nel portare il saluto della Presidente Maria Teresa Armosino, ha affermato: “E’ cambiata un’epoca sociale e lavorativa. A fronte di 500 mila posti di lavoro persi in Italia ci sono state 300 mila assunzioni di extracomunitari. L’agricoltura cerca manodopera e non la trova. Gli italiani non apprezzano più certi mestieri? Uniamo le forze per uscire dalla crisi ”.

Il Presidente Provinciale di Confagricoltura Massimo Forno ha poi evidenziato come la nuova forza lavoro in agricoltura è oggi composta in maggioranza da extracomunitari. “Nonostante la nostra economia stia subendo una trasformazione epocale, il mondo agricolo ha poca attrattiva verso i giovani, eppure ci siano ampie possibilità di qualificazione professionale. L’Università dovrebbe orientare meglio i giovani verso l’agricoltura che in Italia rappresenta un’eccellenza”.
Il Vice Presidente di Confimprese Asti Francesco Mingrone ha illustrato i tagli subiti dal volontariato: “In Piemonte sono presenti 470 cooperative e 26.600 addetti, nei servizi assistenziali, sociosanitari ed educativi. Gli stanziamenti nazionali si sono ridotti recentemente del 65%. I servizi alle persone più deboli forse non potranno più essere garantiti con 5.000 posti di lavoro a rischio”.

Angela Bosio, responsabile della Pastorale del Lavoro della Diocesi e Presidente ACLI di Asti ha posto l’accento sull’importanza della cooperazione sociale di cui ACLI è promotrice: “Il lavoro è spesso visto come una mera fonte di reddito e non motivo di realizzazione personale e attività utile alla società. Le nostre parrocchie hanno centri di ascolto che registrano casi di estrema povertà. Abbiamo avviato un piccolo sportello per la ricerca del lavoro e rivalutare le competenze individuali. E’ una risposta minima, ma aiuta”.
Renato Berzano, Segretario dell’Ordine Dottori Commercialisti di Asti, ha detto di trovarsi continuamente a contatto di imprese in crisi, che non vorrebbero arrivare a licenziare, ma che oggi sono spesso costrette a farlo.

Non è passata inosservata l’assenza del rappresentante della CISL poichè Confimprese ha firmato otto accordi di lavoro con sindacati autonomi: “Noi siamo una confederazione piccola di piccole imprese degni dunque di essere snobbati da una confederazione come la CISL – ha dichiarato il Presidente di Confimprese di Asti Pier Paolo Gherlone che ha aggiunto – Il loro comportamento, però, ci sorprende. E’ ispirato a un vetero sindacalismo che non sa guardare al futuro”.
Costruttivo è stato il confronto con diversi punti di vista tra Carmine Gelli Presidente di Confimprese  Nord-Ovest e Armando Dagna, segretario provinciale UIL: licenziamenti facili (anche se per motivi economici) o, viceversa, assunzioni facili? A seconda di come si inquadra il problema per il sindacato dei lavoratori aderenti alla UIL, la riforma del mercato del lavoro proposta dal Governo ai vertici europei significa licenziamento facile, perdita di posti di lavoro e di potere contrattuale da parte dei dipendenti. Per la Confimprese, al contrario, si tratta di misure che consentiranno anche “assunzioni facili” favorendo flessibilità del lavoro, opportunità per i giovani, riqualificazione del personale, aumento della produttività, maggiore respiro per le imprese, nuovo impulso alla produttività e creatività.

E’ emersa la proposta di Confimprese: la creazione di un’Agenzia Distrettuale di Sviluppo ovvero di un ente istituito in forma di onlus, partecipato da tutti i principali attori pubblici e privati del settore, quale riferimento locale (quindi anche astigiano) delle pubbliche e medie imprese; tale organismo potrebbe avere lo scopo di determinare, elaborare e orientare le politiche industriali in favore della crescita delle imprese e del lavoro con una positiva ricaduta economica su tutto il territorio. Le aree di intervento dell’Agenzia potrebbero essere: logistica, infrastrutture, formazione, monitoraggio del mercato, ricerca e indirizzo, e quant’altro può essere utile  alle imprese. Questa proposta è stata illustrata nell’ambito di una più ampia ricerca realizzata per conto della Link Campus University of Malta e di Confimprese Italia, redatta a cura di Antonio Toccarelli e Maria Cristina Lerico con il coordinamento di Claudio Bosi.
Confimprese Italia inoltre mira a creare la “Via d’Insieme”, una Confederazione etica che dia vita ad un modello di partecipazione condiviso, dove convivano non solo imprese e professionisti ma anche il volontariato, le ONG, le cooperative, i consumatori, tutti coinvolti per creare un modello alternativo di mercato con al centro il valore dell’uomo e le sue responsabilità.
In conclusione ha preso la parola il deputato alessandrino Enrico Pianetta in sostituzione del deputato canellese Roberto Marmo assente per impegni istituzionali. L’On. Enrico Pianetta ha formulato il suo pensiero sulla presente congiuntura economica e sociale:  il nostro debito pubblico è il secondo più elevato al mondo, è una zavorra che occorre ridurre; le maggiori voci spesa dello Stato Italiano sono l’assistenza sociale, la sanità e gli interessi del debito pubblico. La Cassa Integrazione ha permesso di salvaguardare molti posti di lavoro ma occorre dare capacità alle nostre aziende per poter affrontare la crisi e ridare competitività all’Italia che deve sempre più competere con i prodotti di paesi quali Usa,

rancia, Germania, Giappone, Corea del Sud e paesi emergenti quali Brasile, Cina, India, Indonesia anche attraverso la realizzazione di nuove infrastrutture e l’ammodernamento delle attuali. I nostri giovani universitari desiderano sfidare se stessi andando all’estero e non hanno timore di mettersi in gioco. Puntiamo, quindi, sulla formazione. L’Italia, con la recente lettera “di intenti” indirizzata all’UE, ha delineato un percorso indispensabile per il risanamento che il nostro governo ha il dovere di realizzare in tempi brevi; ne va della nostra credibilità internazionale e ce l’ha indicato l’Europa.

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