Discariche abusive: i risultati della campagna di monitoraggio del Canoa Club

Nell’ambito della rassegna Verdeterra, mercoledì 13 novembre, saranno presentati i risultati della campagna di monitoraggio sulle discariche abusive condotta giornalmente, per alcuni mesi, dal Canoa Club principalmente lungo le aree del Tanaro e del Borbore.

Saranno diffusi dati, integrati da materiale fotografico, riguardanti il numero di episodi di dispersione dei materiali nell’ambiente, i luoghi e la tipologia dei rifiuti abbandonati. Si parlerà anche delle azioni per giungere al riconoscimento dei responsabili e al rispetto delle normative ambientali.

La conferenza stampa si terrà alle ore 11 nella sede dell’Assessorato all’Ambiente del Comune, palazzo ex tribunale di piazza Catena (3° piano). 
Interverranno alla conferenza stampa l’assessore all’Ambiente Alberto Pasta, Roberto Argenta e Danilo Gardino del Canoa Club, Laura Nosenzo, presidente dell’Associazione culturale Comunica, ideatrice di Verdeterra.

Sempre nell’ambito della rassegna Verdeterra, il progetto “Lunga vita al rifiuto: identità e storia degli scarti nel paesaggio astigiano” sta impegnando la 2B (indirizzo musicale) del Liceo Artistico “Benedetto Alfieri”.
Dopo la visita guidata alla discarica abusiva tra la sponda del Tanaro e l’oasi urbana La Bula, nella mattina di mercoledì 6 novembre gli studenti si sono confrontati in classe con Nadia Pasin, assistente di Polizia Municipale, e Virginio Oddone, responsabile dell’Igiene Urbana dell’Asp.

Il loro “viaggio nelle cattive abitudini degli astigiani”, cioè di coloro che abbandonano i rifiuti nell’ambiente, si è arricchito di nuove domande e risposte: prima dell’incontro con gli esperti, i ragazzi hanno svolto ricerche sui corretti metodi di smaltimento o di riuso dei materiali che avevano precedentemente censito lungo la riva del Tanaro (dagli scarti pericolosi, come le lastre di eternit, a quelli prodotti dalle attività edili, a quelli che basterebbe poco depositare nei cassonetti della raccolta differenziata) e si sono interrogati sulle ragioni che spingono gli individui a violare la legge, preferendo disperdere i rifiuti nell’ambiente anziché conferirli negli impianti specializzati.