‘Meeting dell’amicizia’ del Lions Club Nizza Monferrato–Canelli

LIONS 1Invitante la scenografia che, sabato 26 ottobre, ha aperto, al Grappolo d’oro, il ‘Meeting dell’amicizia’ del Lions Club Nizza Monferrato–Canelli.

I 120 soci ed ospiti di nove Lions Club (Acqui Host, Alba Host, Alessandria Host, Castelnuovo don Bosco, Cortemilia e Valli, Genova Pegli, Santo Stefano Belbo, Carmagnola, Nizza – Canelli), accolti dalle vivaci note di un’orchestrina ‘campagnola’ e dall’incantevole vista dei numerosi tavoli carichi di tutte le eccellenze ortofrutticole stagionali piemontesi, non hanno stentato a mettersi a loro agio, ben disposti a sedersi “alla stessa mensa” e gustare “la schietta cucina monferrina e langarola, tutti uniti nella gioia del ‘Servire’ e concretamente contribuire a tenere in vita e fare studiare …. bambini brasiliani.

Nel presentare la serata, il presiedente Maurizio Bologna, commosso nel leggere la lettera di ringraziamento da parte dei bambini adottati, ha invitato tutti ad una calorosa, convinta partecipazione alla raccolta fondi per le adozioni a distanza. 

Oscar Bielli, puntuale e rispettoso cerimoniere, ha introdotto nel rito lionostico locale, l’uso di una citazione. La prima è toccata a Beniamin Disraeli che di un avversario politico diceva: “Io non gli rimprovero di barare al gioco. Ogni politico lo fa. Gli rimprovero di dire che sia stato Dio ad infilargli la carta nel polsino”.

Valenti ‘camerieri campagnoli’ hanno poi impreziosito il servizio delle portate della “Bagna Cauda e delle altre storie del sapore d’autunno” con cacciatorini dolci e all’aglio preparatori all’antica ‘Bagna Cauda’ secondo la ricetta di G.A. Vialardi (cuoco del Re Carlo Alberto) con acciughe scelte di Liguria, il cardo gobbo di Nizza, i carnosi peperono rossi e gialli quadrati di Motta, i sedani, i cipollotti, i ‘tapinanbour’, le rape rose e bianche, e per cogliere i diversi aromi la strapazzata d’uovo nell’intingolo residuo. 

E, tanto per riprendere fiato, il brodo di bollito, detergente … e preparatorio al secondo tempo con il Gran bollito misto alla piemontese detto anche delle ‘quattro pentole’, grasso e magro con la testina lessa, la coda di vitello, il cotechino caldo. Il tutto accompagnato dal Bagnet rosso e verde.

LIONS 4Ed il gran finale con la robiola di Roccaverano al Brus, e poi la frutta con le castagne di Ovrano di Mombaldone, il Torrone di Cassinasco.
Caffe, grappe, Gran Moscato e vini Dolcetto e Brabera rigorosamente riservati per gli amici Lions.