Scoperto dai carabinieri di Asti ricco arsenale all’interno di autocarro diretto al Sud

In occasione dell’attività preventiva di controllo del territorio, una pattuglia del Nucleo Operativo e Radiomobile dei Carabinieri di Asti, impegnata in un posto di controllo nei pressi del casello autostradale di Asti Est, fermava un autocarro Fiat Ducato che si stava accingendo ad entrare in autostrada. A bordo due fratelli: Stambé Angelo 36enne e Stambé Nazareno 43enne, entrambi braccianti agricoli, calabresi di Vibo Valentia, gravati da numerosi precedenti penali e di polizia, taluni anche per reati piuttosto gravi, quali armi, droga e ricettazione.

Tale circostanza, unita al fare circospetto dei due fratelli, insospettiva i militari che così decidevano di approfondire gli accertamenti in caserma. Il conseguente certosino controllo del mezzo, eseguito con i colleghi del Nucleo Investigativo nel frattempo allertati, consentiva di rinvenire un doppiofondo sapientemente ricavato sotto l’abitacolo dell’autocarro, colmo di armi di ogni genere, quali: fucili, doppiette, armi da caccia, carabine di precisione, revolver di grosso calibro, pistole semiautomatiche e munizionamento vario. In tutto un arsenale di 20 fucili e 13 tra pistole e revolver e relativo munizionamento, che i due fratelli avrebbero verosimilmente trasportato in Calabria.

Stambé Angelo, in particolare, non è risultato nuovo a tale attività criminale, in quanto già nel marzo del 2011 si era reso protagonista di un analogo episodio, allorquando veniva arrestato unitamente ad un altro suo fratello, dai Carabinieri di Serra San Bruno (VV) poiché trovato in possesso di numerose armi, tutte provento di furti perpetrati nel nord Italia, rinvenute in un appezzamento di terreno in una zona di campagna di Gerocarne (VV). Gli investigatori, che hanno già appurato la provenienza delle armi sequestrate, tutte provento di furti in abitazione commessi perlopiù nelle province di Pavia e Piacenza, e non escludono che le stesse potessero essere destinate ad alimentare il mercato della criminalità calabrese e nel senso stanno in queste ore svolgendo i relativi accertamenti. I due fratelli, che nulla hanno inteso dichiarare circa il possesso delle armi, chiudendosi nel più stretto silenzio, sono stati pertanto tratti in arresto per i reati di ”porto abusivo di armi” e “ricettazione” in concorso ed associati al carcere di Asti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Per lo “storico risultato operativo” conseguito, di fatto non si erano mai verificati sequestri così ingenti di armi in questa provincia ed in quelle vicine, sono giunti al Comandante Provinciale dei CC, Ten. Col. Fabio Federici, numerosi apprezzamenti, tra cui quelli del sindaco di Asti, avv. Fabrizio Brignolo, del Procuratore Capo, dott. Giorgio Vitari, che tra l’altro ha coordinato le fasi dell’arresto, e del Prefetto di Asti, dott. Pierluigi Faloni.

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