“Se dalle nostre parti albergasse un sentimento che si chiama riconoscenza oggi dovrebbe dichiararsi non il lutto cittadino, ma il “lutto di Valle”. – così il dott. Mauro Stroppiana annuncia la dolorosa notizia – E’ morto Gian Carlo Scarrone fondatore dell’Associazione Valle Belbo Pulita.
Un’Infermiera mi ha chiesto come mai passavo a trovarlo in Ospedale. Le ho detto: “Perché questo è un amico e un uomo che ha cambiato la storia di questi posti, pure quella di suo figlio. Anche se non lo saprà mai”.
Con lui il Belbo ha smesso di essere considerato una discarica, ma è diventato una risorsa. Prima di lui il nostro torrente faceva rima con assonanze dispregiative… “vai a buttarlo in Belbo!”… ora ai nostri ragazzi, che hanno sentito dalla sua viva voce raccontare di questo corso d’acqua, pare quasi un fiume, dove sguazzano pesci, volatili, roditori di tante specie, che hanno il volto degli ospiti e non più degli intrusi nel nostro Territorio.
L’Infermiera mi ha risposto: “Ma chi era: un politico, per fare tutto questo?”
Si, lo era. Un politico vero. Un Politico con la P maiuscola. Quando non si parlava ancora di ecologia lui già ideava il primo depuratore di tutta la Valle Belbo, pagando a caro prezzo la sua scelta (“avessi promesso una piscina, anziché costruire un depuratore avresti preso più voti” gli aveva detto saggiamente l’ex Sindaco Testore) e finendo subito la sua carriera di Assessore.
Ma la politica la si può fare anche al di fuori dei Palazzi del Potere: la politica la si può e la si deve fare ogni giorno. Ogni minuto. E la può fare ognuno di noi: lui ce lo ha insegnato. Quando c’era l’alluvione era con si suoi radioamatori a fare da ponte per ristabilire i primi contatti tra il marasma generale, quando Memoria Viva è partita per ricordare e rendere vivo il Passato lui è stato tra i primi a rivitalizzare la presenza dei Partigiani dell’ANPI in zona, quando ha capito che da solo non bastava ci ha fatto il suo più grande regalo, l’Associazione Valle Belbo Pulita, che ha studiato il territorio, ha creato sinergie, ha denunciato gli abusi, si è assunta responsabilità, ha sostenuto le Istituzioni, ha contribuito a progetti,…
Che le Istituzioni ce l’abbiamo o meno, noi tutti cittadini di Canelli e della Valle Belbo la forza della riconoscenza ce la dobbiamo avere: soprattutto i giovani. Siate Voi a dire grazie a Gian Carlo, perché se il Vostro futuro qui da noi sarà più verde è soprattutto per merito suo.”