>> Interventi urgenti contro cinghiali e caprioli a difesa del mondo agricolo

Attività agricole in difficoltà a causa degli ingenti danni provocati alle produzioni da parte degli animali selvatici. Sono, soprattutto, le scorribande di cinghiali e caprioli a decimare i raccolti.
In particolare su tutta la provincia di Asti imperversano i cinghiali mentre nella zona sud diversi vigneti sono stati letteralmente divorati dai caprioli. Nel lanciare l’allarme, Coldiretti Asti sollecita le istituzioni ad attuare un serio piano di contenimento dei selvatici e dei danni alle colture.

“Pur rimanendo nel pieno rispetto della fauna – scrive il presidente provinciale Coldiretti, Maurizio Soave, in una lettera di sollecito all’assessore provinciale all’Agricoltura, Fulvio Brusa – credo siano ancora prioritari gli interessi di tanta gente che con la loro fatica e la loro permanenza sul territorio non solo rendono belle le nostre colline ma ci permettono anche di candidarle all’Unesco come patrimonio dell’umanità. Bisogna in ogni caso salvaguardare la redditività delle imprese agricole e l’economia. Così, però, non si può andare avanti.”.
Coldiretti Asti sollecita la Provincia a intraprendere misure per ridurre urgentemente la presenza di cinghiali e caprioli sul territorio, non escludendo l’autodifesa o la caccia notturna, soprattutto per i cinghiali.

“Il contenimento delle popolazioni di selvatici è fondamentale per il mantenimento delle migliori condizioni per la conservazione del nostro ecosistema” afferma l’assessore all’agricoltura della Provincia di Asti Fulvio Brusa, evidenziando come la Provincia attui da tempo un’attenta politica agricola, ambientale e venatoria, sviluppata di concerto con gli Ambiti Territoriali di Caccia, organismi gestiti dai rappresentanti del mondo agricolo, dei cacciatori, delle associazioni ambientalistiche e degli enti locali, che hanno importanti compiti in materia di gestione degli interventi in materia faunistico venatoria, recentemente rafforzati anche dalle disposizioni collegate alla legge finanziaria per l’anno 2011 della Regione Piemonte (Legge regionale 11 luglio 2011, n. 10).

“Siamo attenti alle esigenze del mondo agricolo e dell’ambiente, che nella maggior parte dei casi coincidono: non si tratta soltanto di limitare la proliferazione di cinghiali e caprioli, che restano senz’altro l’emergenza prioritaria – dichiara Brusa –  ma anche di controllare la diffusione di ghiri, minilepri, corvidi, nutrie e tutti quei selvatici che arrecano danni sempre più rilevanti alle coltivazioni”. Una presenza equilibrata e soprattutto controllata di selvatici è importante per assicurare la prosecuzione delle diverse specie (che in assenza di controlli e di prelievi risulterebbero indebolite, malate o addirittura eliminate), per salvaguardare l’ambiente naturale, tutelare le produzioni agricole e, soprattutto, garantire la sicurezza dei cittadini.

“Siamo convinti – sostiene l’assessore Brusa – che la gestione dell’incremento della presenza di fauna selvatica non possa soltanto essere attuata attraverso il risarcimento dei danni all’agricoltore e all’indennizzo dei sinistri stradali: per questo, in determinate condizioni, sono necessari piani straordinari di prelievo venatorio, che contribuiscano a riportare la situazione nella normalità, a esclusivo vantaggio degli abitati del territorio e dell’ambiente”. Per queste ragioni, nei prossimi giorni, la Provincia incontrerà i rappresentanti del mondo agricolo per valutare gli interventi da adottare per la miglior gestione del territorio, da realizzarsi con la partecipazione attiva degli Ambiti Territoriali di Caccia.

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